SVIZZERA-ITALIA 2-0 37’ Freuler, 46’ Vargas
Dopo averci lasciato a casa nel Mondiale del 2022, la Svizzera ci manda a casa a Euro2024. Questa volta senza se e senza ma. Nessun rigore sbagliato, nessun pareggio “deludente”. Yakin incarta Spalletti e gli elvetici dominano fin dal primo minuto. I due pareggi con la Svizzera che avevano portato al secondo posto nel girone di qualificazione a Qatar 2022 hanno fatto male, ma in quelle due partite l’Italia dominò. Oggi a Berlino la partita l’ha fatta solo la Svizzera. Ce ne torniamo a casa con una vittoria striminzita con l’Albania, un pareggio al 98esimo con la Croazia e due “rumbe” prese da Spagna e Svizzera. Un fallimento in piena regola. Non partecipiamo ai quarti di finale per la prima volta dal 2004, dove a farci fuori furono una perla di Ibrahimovic al 95esimo e il galeotto biscotto tra Svezia e Danimarca. Qui nessun biscotto, solo tanti demeriti degli azzurri. Privi di idee, privi di gioco, privi di una logica. E pensare che questo Europeo doveva rappresentare il punto di partenza in vista del mondiale americano del 2026. Un primo tempo ai limiti dell’imbarazzante come dimostrano i numeri. Dieci tiri a uno per la Svizzera, addirittura peggio del 9-1 che ci aveva inflitto la Spagna nei primi 45 minuti. La squadra di Yakin è nettamente più intensa, fisica e ordinata, l’Italia non ha una parvenza di logica con la fascia sinistra “monca” senza sbocchi in fase di costruzione e una fascia destra ricca di errori tecnici. Xhaka e compagni così hanno vita facile nell’aggredire nella metà campo azzurra e riprendere in mano il pallino del gioco. All’Italia manca tutto e trovare un solo responsabile è impossibile. Dalle scelte discutibili di Spalletti alle tante prestazioni individuali al limite dell’imbarazzante. A “pagare” è El Shaarawy che lascia il campo all’intervallo per Zaccagni, ma l’emblema del disastro azzurro è la prima azione del secondo tempo. Calcio d’inizio preparato con uno “schema” che prevede un lancio di Fagioli, pallone regalato agli svizzeri che con quattro tocchi trovano Vargas in area di rigore, il suo destro a giro si spegne sotto l’incrocio e trova il raddoppio. Se il primo tempo era stato al limite dell’imbarazzante, il calcio d’inizio e il 2-0 subito in questo modo vanno oltre la decenza. Schar prova a rimetterci in partita con un colpo di testa sciagurato su cross sbagliato di Fagioli, il palo però salva il centrale del Newcastle. Con l’ingresso di Retegui per Barella e il doppio centravanti Spalletti prova il tutto per tutto, ne esce un palo di Scamacca su spizzata di Zaccagni e tanto possesso nella metà campo della Svizzera, ma troppo sterile. Al 75’ finalmente a sinistra entra un terzino sinistro che possa dare uno sfogo alla manovra con Cambiaso per Darmian, dentro anche Pellegrini per Cristante. Mancano però le idee, manca la qualità e soprattutto manca l’atteggiamento. La Svizzera di fatto non soffre mai e stacca meritatamente il biglietto per Dusseldorf, noi facciamo le valigie e da Berlino ce ne torniamo a Roma con la coda tra le gambe. Di seguito le pagelle di Svizzera-Italia:.
DONNARUMMA: Il solito miracolo su Embolo a metà primo tempo per timbrare anche oggi il cartellino. La deviazione di Mancini lo taglia fuori sul sinistro di Freuler. Incastra sul palo la punizione di Rieder sul finale di primo tempo. Dopo venti secondi nel secondo tempo Vargas la mette sotto l’incrocio e lo batte per la seconda volta. VOTO 6 INCOLPEVOLE
DI LORENZO: Vargas lo punta nei primi minuti e lo ferma solo con le cattive. Soffre meno a livello difensivo, ma spinge poco e quando lo fa è impreciso. La sua scivolata a fine primo tempo su cui rischia di farsi male è l’immagine del suo Europeo. VOTO 4.5 PUNTO DEBOLE
MANCINI: Non segue i tagli di Embolo e cerca l’anticipo. Risultato, una grande occasione per Embolo che gli parte alle spalle e tre anticipi sbagliati in 45 minuti. Costruisce più lui di Bastoni perché l’Italia esce solo a destra, difficile capire il perché, e spesso si rifugia nel lancione lungo. Da un suo anticipo sbagliato su Embolo nasce l’azione del gol di Freuler, a cui lascia troppo spazio. In ritardo anche su Rieder, prende il giallo nella ripresa. VOTO 4 IMPRECISO
BASTONI: Torna nella sua posizione naturale di centrosinistra ma viene coinvolto poco in impostazione. Esce su Rieder e lascia da solo Mancini al centro della difesa sul gol di Freuler. Dovrebbe guidare la difesa, si fa travolgere dagli eventi. VOTO 5 SENZA LEADERSHIP
DARMIAN: Tiene in gioco Embolo sulla prima grande occasione della Svizzera. Ndoye gli dà molto fastidio e soffre, non accompagna mai in fase di impostazione e sulla sinistra la fascia è “monca”. VOTO 4.5 SACRIFICATO (DAL 75’ CAMBIASO: Pochi palloni toccati, l’azione si sviluppa quasi sempre a sinistra ma si propone poco in sovrapposizione su Zaccagni. Prova un cross dalla trequarti, è più di quanto fatto dagli altri terzini oggi ma non abbastanza. VOTO 5.5 TIMIDO)
CRISTANTE: L’Italia esce solo a destra, sbaglia troppi tocchi e il possesso azzurro ne risente. Ci sarebbe spazio e tempo per accompagnare Chiesa o sostenere Scamacca, ma non è il suo gioco. Non cambia mai ritmo, né con la corsa né con la qualità. Osserva l’inserimento di Vargas sul raddoppio svizzero senza provare la minima aggressione sul tiro. VOTO 4.5 MONOPASSO (DAL 75’ PELLEGRINI: Entra a 15 dalla fine, si muove tanto ma vede pochi palloni. Prova un tiro dai 25 metri che finisce in curva e poco altro. VOTO 5.5 POCO COINVOLTO)
FAGIOLI: Intraprendente nelle poche volte che i compagni lo trovano, cerca anche la soluzione difficile per verticalizzare. Freuler gli attacca le spalle al 37esimo e lui se lo perde in occasione del vantaggio svizzero. Fa bene la fase offensiva, ma non la facciamo quasi mai per il dominio tattico e fisico della Svizzera nel primo tempo. Disastroso il lancio del calcio d’inizio del secondo tempo da cui nasce il raddoppio di Vargas. VOTO 4.5 MONOFASE (DALL'86’ FRATTESI: Inizia l’Europeo da titolarissimo, lo finisce da ultimo cambio a pochi minuti dalla fine. Non ha tempo per incidere. VOTO S.V.)
BARELLA: Limitato dal pressing della Svizzera e dalle scelte di Spalletti che obbliga l’Italia a giocare solo a destra. Mai coinvolto, perde tanti palloni e al 35esimo si fa ammonire dopo l’ennesima palla persa. VOTO 4.5 SVUOTATO (DAL 63’ RETEGUI: Tocca il primo pallone al 73esimo, dieci minuti dopo il suo ingresso e cerca un sinistro dal limite. Esce uno straccio bagnato che rappresenta comunque il primo tiro in porta dell’Italia. VOTO 5 NULLO)
CHIESA: Cerca una soluzione sia a destra che a sinistra. Sulla sua corsia è poco accompagnato da Di Lorenzo e Cristante che peccano in qualità. Non sa con chi dialogare e nel finale di primo tempo svanisce dal campo. Cerca in tutti i modi di fare qualcosa. Il suo Europeo e quello dell'Italia si chiude con un tiro di sinistro finito in fallo laterale. Ci prova fino al 92esimo, nel disastro azzurro questo è un merito. VOTO 5.5 AMMIREVOLE
SCAMACCA: Intorno a lui il deserto, gli esterni non stringono e le mezzali non accompagnano. È isolato e nei pochi palloni toccati è impreciso. Nel finale sulla spizzata di Zaccagni che finalmente crea qualcosa prende il palo con l’esterno. Il paragone tra le sue prestazioni con l’Atalanta e quelle con la nazionale rappresenta l’emblema del “non gioco” della nostra nazionale. VOTO 4.5 LA SOLITUDINE DEI NUMERI NOVE
EL SHAARAWY: Si procura un buon calcio di punizione, poi sbaglia troppo. Sbuccia un paio di palloni buoni con il sinistro, si merita il giallo per un brutto fallo su Schar. Spalletti sacrifica lui all'intervallo dopo il disastro del primo tempo. VOTO 4.5 FANTASMA (DAL 46’ ZACCAGNI: Entra e almeno prova a puntare l’avversario. Ogni volta che riceve palla cerca l’uno contro uno. Prova a fare qualcosa, nel disastro azzurro è già qualcosa. Spizza per Scamacca che da posizione defilata prende il palo. Perché non dall’inizio? VOTO 6 ENIGMA)
ALL. SPALLETTI: Sceglie Darmian adattato da terzino sinistro con El Shaarawy ala sinistra invece dell’autore del “miracolo” Zaccagni, tutti pensano a un possibile 3-5-2 ma in realtà insiste con il 4-3-3 e su quella fascia l’Italia non fa nulla. La Svizzera domina fisicamente, atleticamente e tatticamente con un centrocampo nettamente più intenso e preciso. Scongela Mancini ed El Shaarawy dopo zero minuti in tre partite, fa scelte “ibride” che non portano a nulla. Lo “schema” disegnato per il calcio d’inizio usato nel secondo tempo con Fagioli che lancia di spalle e dà il via al raddoppio svizzero è difficile da spiegare. Prova un 4-2-4 disperato con Retegui per Barella a metà del secondo tempo. Al 75esimo con l’ingresso di Cambiaso per Darmian prova a sbloccare un minimo la fascia sinistra, ma non basta. Non tiriamo mai e tutte le sue scelte lasciano perplessi. VOTO 4 INCOMPRENSIBILE