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Inter e il valore della la vittoria col Bayern Monaco: il pensiero degli opinionisti di TMW Radio
17 apr 2025 17:05Calcio
© foto di Daniele Buffa

La vittoria col Bayern può dare o togliere qualcosa in chiave campionato all'Inter di Simone Inzaghi? E' la domanda posta agli opinionisti di TMW Radio. E sentite cosa hanno detto.

Stefano Impallomeni: "Dà come adrenalina e consapevolezza di essere forti. Però mi sembra che sia stato fatto un grande sforzo. Già dalla sfida di Bologna capire, potrebbe pagare. Serve una partita importante a Bologna per vincere. Se supererà questo scoglio, sarà importantissimo. E' una tappa cruciale per il campionato".

Franco Ordine: "Il nodo fondamentale è la trasferta di Bologna. Molti sono usciti stressati dalla sfida col Bayern. Il turnover sarà decisivo. Se vince a Bologna, è chiuso il discorso Scudetto".

Fabio Ravezzani: "Lo scopriremo solo vivendo. Io credo che il Napoli non le vincerà tutte. Tra adrenalina, autostima in più e stanchezza che patirà l'Inter vedremo a che punto è questa squadra. Deve giocarne di queste 11 partite che possibilmente rimangono almeno 8".

Fausto Pizzi: "Una vittoria che può incidere sul campionato? Sì, a livello mentale ti dà una carica e autostima incredibile. E' vero che c'è un dispendio di energie, ma vedere come Mkhitaryan a 36 anni corra in campo fa ben sperare. La rosa è abbastanza lunga, sono convinto che si possano scrivere pagine importanti di storia calcistica ed è motivo per non mollare su ogni fronte".

Fulvio Giuliani: "E' ovvio che sia una spinta per l'Inter, anche se ha faticato ovviamente contro il Bayern. Ma c'è comunque una differenza tra Inter e Napoli ed è normale che vincano i nerazzurri, che sono superiori. Negare che una partita come quello di ieri comporti un dispendio enorme non è possibile".

Stefano Salandin: "L'avversario fa la differenza, l'Inter poi ha faticato già dopo la coppa. Un pochino perdere, e perdere col Bologna vuol dire lasciarci qualcosa".

Paolo Pacchioni: "Che ci sia stato un dispendio importante di energie è un dato di fatto. Che paghi prima o poi il conto di giocare tante partite è normale. Stavolta però sono stanchi e carichi, non depressi. Era più rischioso andare a giocare con Empoli o altre, invece giochi col Bologna e sai che è una tappa chiave per lo Scudetto. Quindi il fatto di avere la motivazione dell'avversario forte può essere decisiva stavolta.

Angiolo Radice: "Il mio timore è che l'Inter sia appagata da un punto di vista mentale".

Francesco Repice: "Per me non toglie nulla. I campioni quando vincono nella testa sono quelli, vogliono continuare a vincere".

Massimo Brambati: "Per me l'effetto psicologico è positivo, ti fa crescere l'autostima, bisogna però vedere se a livello fisico hai dei passaggi a vuoto. Se li hai in giocatori che ti fanno la differenza potresti pagare. Ma anche il Napoli non mi sembra, nonostante il calendario...è vero come dice Conte che senza di loro il campionato era già finito, ma non so se può fare filotto. Loro ci credono, pensano a eventuali errori dell'Inter. Già sabato vincendo a Monza puoi mettere pressione all'Inter. Però c'è anche l'entusiasmo per l'Inter per la semifinale Champions. E' qualcosa che va gestito ma Inzaghi ha le armi per farlo, perché ha una panchina abbastanza lunga. Certo è che il Bologna è un cliente scomodo e ci sarà un dispendo di energie non di poco conto. D'ora in avanti l'aspetto fisico sarà determinante".

Bruno Longhi: "Dà l'entusiasmo, quando hai superato un ostacolo insuperabile, visti i pronostici dopo il sorteggio, passare ti dà morale e consapevolezza. L'Inter ha speso molto e continua a spendere molto, lo dicono i numeri. Se tutto andrà per il verso giusto, arriverà a 60 partite e l'usura dei calciatori impone una turnazione che impoverisce l'Inter. Va a Bologna contro una squadra forte e non sappiamo le condizioni fisiche dei giocatori. Anche questo incide. L'Inter ha fatto vedere tre versioni di se stessa ieri sera: la squadra ordinata, che sa far male, ma anche che sa giocare alla viva al parroco nel finale quando non ha più energie".

Daniele Petroselli