Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Che Scudetto sarà per l’Inter?
“È lo Scudetto della seconda stella, anzi è quello della seconda stella con un titolo non ottenuto sul campo. Mi permetto di dire solo questo, ovvero che la trascinatrice della stella è sempre stata la Juventus, che poi ha deciso di non mettere la terza stella. È un’ostentazione messa da parte dalla Juventus, la voglia di seconda stella fa capire quanta soggezione ci sia nei confronti della Juve stessa. È un finto orgoglio e una finta ambizione, dalla Federazione fu fatto un pastrocchio assegnando uno Scudetto che non andava assegnato. È stato depotenziato il valore delle stelle sulla maglia, se la Juve non mette la terza e si sta avvicinando alla quarta fa capire che non conta più nulla”.
Come giudica i due gol annullati per fuorigioco a Chukwueze?
“È una battaglia che dobbiamo portare avanti, non solo la luce sul fuorigioco ma anche i falli di mano in area di rigore. Lapadula aveva visto dove stava andando il pallone e il movimento del braccio è stato evidente. O si puniscono tutti i falli di mano, o si cambia. Il VAR è un grandissimo aiuto per il calcio, ma le interpretazioni così diverse le vediamo solo in Italia”.
Cosa sta mancando al Milan?
“Andiamo sulle critiche più vere, ovvero sulla difesa del Milan che è la nona del campionato. Ha incassato una caterva di gol e va sistemata la difesa. Riproporre ancora Kjaer è incredibile, se lo proponi con Thiaw e Florenzi la velocità è un optional. La difesa è stata molto carente e credo che il futuro di Pioli si deciderà anche dal sistemare la fase difensiva. Mi piace il pragmatismo di Pioli, si deciderà a fine stagione. Se dovesse vincere l’Europa League andrebbe confermato, ma se non dovesse vincerla con questo Milan a doppia velocità non andrebbe confermato. Basta poi con questo Leao distratto, è un giocatore che cerca più l’estetica che la concretezza. Questo Milan nella fase difensiva ricorda Zeman per la noncuranza della difesa”.
Quale sarà il futuro della panchina della Juventus?
“Elkann vuole una squadra giovane e ridimensionata per aprire un nuovo ciclo, questa filosofia la può sposare solo uno come Thiago Motta, di certo non uno come Conte. Giuntoli è stato forte con un allenatore discusso e che aveva bisogno di una difesa, Conte non ha bisogno di difesa, anzi respinge i direttori sportivi, lo dimostra il rapporto con Marotta. Uno come Conte con uno come Giuntoli non so quanto possa legare”.