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Impallomeni: "Roma in ritardo sul mercato ma i tifosi non si aspettino una squadra stratosferica"
11 lug 2024 15:30Calcio

A parlare dei temi del giorno a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il giornalista ed ex calciatore Stefano Impallomeni.

Juve, tifosi a Vinovo per caricare la squadra:
"Ora la parola passa al campo. Motta ha già deciso i sacrificabili? Ho sentito i nomi, direi che fa bene a dire tutti via. McKennie mi dicono che si sia presentato male in ritiro. Non sono male questi sei calciatori ma è giusto cambiare pagina. La Juve era da cambiare, indipendentemente se fosse rimasto Allegri o no. Credo in Giuntoli, che ci sa fare sul mercato, Motta ha un grande stile".

Immobile via dalla Lazio:
"Era una volontà di entrambi di chiudere, questo pare di capire. Va a prendere 6mln netti per due stagioni e alla Lazio non li prendeva".

E' in ritardo la Roma?
"Rispetto alle altre sì. Il mercato è creativo, bisogna vedere le idee. La Roma mi sembra di capire che abbia deciso di ripartire da zero, c'è un'altra strada da fare. Siamo in ritardo ora, dietro la Lazio per esempio che già ha messo dei colpi, ma aspetterei. Ma i tifosi della Roma non si aspettino una squadra stratosferica. Detto questo, non bisogna sbagliare il nome del centravanti".

Dybala può essere il leader?
"Può esserlo. A mio modo di vedere l'operazione Chiesa è fattibile, non così complicata da portare a termine. La richiesta è in linea, sui 20 mln, bisogna trovare l'accordo con l'agente. Per me alla Roma può rilanciarsi. Di sicuro questo rallentamento sta indispettendo il tifoso della Roma".

La Juve è la rivale dell'Inter, se arriva anche Koopmeiners?
"Se arriva se la può giocare, come il Milan e l'Atalanta. Si avverte comunque la voglia della Juve di riemergere, a differenza dello scorso anno".

Quale l'operazione di mercato finora che le è piaciuta di più?
"Taremi e Zielinski per l'Inter, che sono due acquisti super. Poi sono molto curioso di Douglas Luiz alla Juve, voglio vedere se veramente può cambiare il volto del centrocampo dei bianconeri".

Daniele Petroselli