A parlare del turno di Serie A a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il giornalista ed ex calciatore Stefano Impallomeni.
Un primo pensiero a chi lo dedica?
"Al Bologna. Mi è sembrata una squadra quadrata, equilibrata, complimenti Motta, questo Bologna non credo sia solo una meteora in questo campionato".
Ora a turno tutti i tecnici si lamentano:
"Sì, è vero. Ma il Napoli, al netto di tutto, è stato penalizzato. Ci sono due falli clamorosi. E' vero che certe lamentele poi stufano, ma ci sono più episodi che non mettono d'accordo che quelli che mettono d'accordo. Nessuno è contento. C'è qualcosa che non funziona col Var, se a turno tutti si lamentano vuol dire che qualcosa non va".
Vittoria dell'Inter cosa significa?
"In campo aperto è una delle più forti d'Europa. Ha meritato di vincere, al di là degli episodi. Psicologicamente era una partita delicata, perchè la Juve aveva vinto una sfida difficile all'ultimo secondo contro il Monza. Il gol di Gatti è un segnale, che vuol dire che possono essere anni positivi. L'Inter però mi sembra un gradino sopra alla Juventus, ma quei gol oltre il 90' sono dei segnali da non sottovalutare. Se la Juve batte anche il Napoli, come la mettiamo? Quella dell'Inter sembra una marcia trionfale, ma Inzaghi non sa come si vince un campionato ed è una cosa su cui riflettere. Io gli auguro di andare a vincere, prendere il largo, ma con Allegri così è un rischio. Per me se rimane così nelle ultime 4-5 non dormirei, perché Allegri sa come si fa e lui no".
Un parere su Mourinho?
"Non mette mai d'accordo nessuno, anzi infastidisce più delle volte. E' una sua strategia, più o meno è sempre stato questo. Ha parlato in portoghese ieri, non era una mancanza di rispetto, ma in fare polemico ha voluto ribadire che non ha offeso nessuno ma ha voluto specificare che non aveva l'arbitro stabilità emotiva per cetti livelli. Su Berardi un pochino ha esagerato. Parlando di campo, la Roma viaggia a una media da Champions, dalla quarta giornata ha fatto 23 punti. Vedremo se reggerà, ora ci saranno scontri diretti, il 29 dicembre sapremo se la Roma sarà cambiata rispetto allo scorso anno".
Un'uscita per preparare l'addio al calcio italiano?
"Lui certifica la sua profonda preparazione. Marcenaro potenzialmente sarà pure bravo, ma è ansioso come dice Mourinho. Ha detto che non è pronto perché un po' ansioso. Ieri poi ha risposto con una prestazione ottima. Forse è stato diabolico per questo".