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Il Pagellone della XXVIII giornata
09 mar 2025 23:58Calcio
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Questo ventottesimo turno di campionato ci ha regalato due successi thriller delle milanesi, un importante successo del Napoli sulla Fiorentina, ma soprattutto il roboante successo dell'Atalanta sulla Juventus. In attesa del posticipo tra Lazio ed Udinese, diamo i numeri.
 

Raspadori 8: Se c’è un giocatore che rappresenta l’unità dello spogliatoio del Napoli, quello è Raspadori. Nonostante avesse giocato pochissimo nella prima metà di stagione ha saputo attendere in silenzio, pronto a rispondere presente una volta chiamato in causa. Nelle ultime settimane le assenze di altri elementi hanno spinto Conte ha concedergli maggiore spazio, e lui non se lo è lasciato ripetere due volte. Con la rete alla Fiorentina sigla la terza rete negli ultimi quattro incontri, segno che il ragazzo non ha mai mollato anche nei momenti personalmente meno esaltanti. Per rimanere in corsa fino alla fine servirà l’apporto di tutti. Quello di Raspadori nel frattempo c’è già, eccome.

 

Calhanoglu 7,5: L’Inter ha visto veramente i fantasmi nella sfida contro il Monza, vinta 3-2 dopo essere stati sotto di due gol. La modesta qualità degli avversari ha sicuramente reso più facile la rimonta, ma un elogio va comunque fatto a Calhanoglu. In una stagione in cui ha sofferto per alcuni guai fisici, il turco non sempre si è espresso sui formidabili ritmi dell’anno scorso. Contro il Monza però è apparso più pimpante rispetto alle ultime uscite, dando via alla rimonta grazie ad una rete sublime. Quando non c’è stato la sua assenza ha pesato, così quando è sceso in campo senza essere al 100% del condizione. Una cosa però è certa, se l’Inter vorrà rimanere competitiva su tutti i fronti avrà bisogno del miglior Calhanoglu.

 

Juventus 2: La partita con l’Atalanta passerà alla storia, sia perché la Juventus allo Stadium mai aveva preso quattro gol, sia perchè questa è la peggior sconfitta da quando è stato costruito il nuovo impianto. Una debacle inconfutabile in cui non si è salvato praticamente nessuno. Thiago Motta finisce ulteriormente sul banco degli imputati, reo di non aver dato punti di riferimento alla squadra contro un’Atalanta sensazionale. Una prestazione timida prima ed ectoplasmatica poi. Superfluo tornare sui problemi atavici come la continua ed eccessiva rotazione di alcuni interpreti, l’utilizzo di alcuni elementi in caselle non idonee o la fascia da capitano senza un vero proprietario. Oltre alle colpe inequivocabili dell’allenatore ci sono poi le responsabilità dei giocatori. Yildiz per esempio, che per quanto messo a destra non ha mai dato segnali, con pochi contro movimenti e tanti appoggi banali sbagliati. Il ragazzo si farà, non ha ancora vent’anni, ma è evidente che al momento non sia pronto ancora per essere decisivo. Male anche Cambiaso poi, così come praticamente tutti gli altri interpreti, incluso Vlahovic, autore del tragicomico assist per la rete dello 0-4. Con una Lazio alle calcagna e un Bologna che non molla raggiungere il quarto posto non sarà per niente scontato. Meglio concentrarsi su questo che sui discorsi scudetto forse.

Lucio Marinucci