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Il pagellone della XII giornata
10 nov 2024 22:56Calcio
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L'ultima sosta Nazionali del 2024 ci vede salutare un campionato con un classifica più corta che mai lì davanti. Sono sei le squadre in appena due punti, uno spettacolo per gli occhi, anche se vedere un sesto posto con due punti a partita di media fa sempre riflettere. Intanto però, diamo i numeri.

 

Kean 9: Si riprende di prepotenza la scena del pagellone, mandando in visibilio il pubblico della Viola. Tripletta, Verona affossato e sesto gol nelle ultime tre di campionato. Sono otto i centri in campionato, dodici in tutte le competizioni tra Fiorentina e Nazionale. Il modo in cui si è preso la scena impressiona per la maturità e una continuità inedita nella carriera del classe 2000, che neanche nella fortunata parentesi al Paris Sain Germain era stato così decisivo. Le modalità con cui sta dominando questo avvio di stagione fanno passare in secondo piano qualche sbavatura, ma forse è qui che risiede la più grande differenza. Gli errori del vecchio Kean erano pregni di immaturità e svogliatezza, mentre quelli di oggi sono talvolta figli della troppa voglia di trascinare. I margini di miglioramento ci sono ancora, ma questa è forse la notizia migliore.

 

Leao e Zappa 8: Protagonisti diversi, ma uguali di un pirotecnico 3-3 che lascia sicuramente più amaro in bocca al Milan che non al Cagliari. Il primo era indubbiamente l’uomo più atteso, chiamato a dare una risposta dopo la prova convincente del Bernabeu; il secondo sembrava poter essere la vittima sacrificale del temibile asse sinistro dei rossoneri, e invece si è riscoperto eroe e mattatore. La doppietta del portoghese è frutto della classe geniale ed istintiva che molto bene conosciamo e che troppo spesso ha ultimamente latitato. Quella di Zappa è figlia della furbizia e della concentrazione di un ragazzo impossibile da criticare dal punto di vista dell’applicazione. Due dimostrazioni di grandezza differenti, che hanno illuminato la serata di Cagliari.

 

Bologna 7,5: Salire sul carro del vincitore in questo momento sarebbe troppo facile, quindi vi invitiamo a ricontrollare il pagellone della seconda giornata. Dopo la sconfitta contro il Napoli per 3-0, il voto affibbiato ad Italiano era stato comunque positivo, o perlomeno più che sufficiente. Questo perché guardare i risultati è troppo facile. Per andare più nello specifico serve analizzare le prestazioni, e il Bologna raramente ha marcato visita sotto questo aspetto. Anche in Champions League, dove è arrivato appena un punto e non è stato segnato neanche un gol, i rossoblù hanno sempre detto la loro. In campionato la squadra ha perso solo la partita contro gli uomini di Antonio Conte, datata 25 Agosto. Da lì in poi neanche un ko in Serie A, con tanto di vittoria all’Olimpico contro la Roma e un (quasi) successo con l’Atalanta. La squadra è già intensa e combattiva, se arrivano anche i gol si può fare qualcosa di interessante. Arrivare in Europa, soprattutto guardando le medie punti delle avversarie sarà un’impresa al limite dell’impossibile, ma nel frattempo gli applausi sono più che meritati.

 

Attaccanti di Inter e Napoli 5: Nella serata più attesa hanno tutti mancato l’appuntamento, nessuno escluso. A spiccare sono stati bensì i difensori. Da una parte Acerbi ha annullato Lukaku, dimostrandosi insuperabile in questo tipo di marcature, mentre dall’altra parte Buongiorno e Rrahmani sono saliti in cattedra per limitare Thuram e Lautaro. Troppo poco anche da parte delle ali di Conte, che per quanto siano apparse volenterose in fase di non possesso hanno creato veramente troppo poco. Anche a livello meramente statistico il tabellino è stato monopolizzato dagli altri ruoli. I due assist sono stati infatti siglati da due difensori (Rrahmani e Bastoni), mentre le due reti sono state messe a segno da due centrocampisti (McTominay e Clahanoglu). Da non dimenticare infine il rigore, sbagliato dal centrocampista Calhanoglu e scaturito da un fallo dell’altro centrocampista Anguissa sull’esterno Dumfries.

Il palcoscenico insomma è stato calcato da chiunque altro, mentre agli attaccanti è rimasto lo spazio dietro le quinte.

Lucio Marinucci