Finita la terza giornata, è già tempo di sosta Nazionali. Nei primi duecentosettanta minuti si sono viste tante sorprese novità e zero squadre a punteggio pieni. I temi già non mancano e c’è parecchio di cui parlare.
Thuram 9: Sui nerazzurri c’è ben poco da dire. E menomale che c’è che insisteva sulla pancia piena! Venerdì sera la squadra di Inzaghi ha annichilito l’Atalanta, sfoggiando tutte le proprie migliori qualità, ma a brillare in particolare è stato di nuovo l’ex Borussia Mönchengladbach. Seconda doppietta dall’inizio del campionato, già quattro gol segnati e una maturità sempre più evidente. Ormai sembra aver raggiunto la piena capacità nel saper alternare il sorriso spensierato allo sguardo spietato del grande attaccante. Se continuerà così ci sarà da divertirsi.
Kean 7,5: Fra le analisi spente di una Fiorentina gravemente affetta da pareggite e da mancanza di identità, si staglia invece Moise Kean. L’impatto in terra toscana è stato notevolmente al di sopra delle aspettative, non solo per i numeri, ma anche per la continua attenzione mostrata in campo. Il voto è dunque alto, ma non altissimo, perché ha dimostrato di dover e poter ancora migliorare. Finora ad ogni modo è stato il migliore dell’avvio stentato della Viola.
Lukaku 7: Buona la prima per Big Rom, che meglio non poteva iniziare la propria avventura partenopea. In mezz’ora abbondante è bastata una zampata per suonare la carica e portare alla rimonta il Napoli. Chissà cosa avrà pensato il malcapitato Del Prato quando ha visto il belga caricare il tiro che è valso il momentaneo 1-1. Ad ogni modo servirà la miglior simbiosi con Conte per cercare di ripartire dopo parecchi mesi un po’ troppo turbolenti.
Theo e Leao 5: Il voto al Milan dovrebbe essere ancora più basso, viste le evidenti difficoltà di Fonseca e dei suoi uomini, ma qui si parla d’altro. Le critiche al tecnico portoghese possono essere incentrate sulla farraginosità del gioco e sulla permeabilità difensiva, ma non di certo sulla base dio ciò che è in potere di un allenatore. Fonseca ha infatti avuto il pieno diritto, prendendosi tutte le responsabilità del caso, di estromettere Theo Hernandez e Leao dalla formazione titolare. Una decisione rischiosa, ma dettata anche dalle ultime deludenti prestazioni dei due senatori. Dal rimanere lontani durante il cooling-break traspare una supponenza che sarebbe stata comprensibile, e comunque non accettabile, solo nel caso in cui i diretti interessati fossero stati Roberto Carlos e Ronaldo. Sia Fonseca che il terzino francese hanno poi provato a smorzare il caso, ma il messaggio rimane. Ora è bene che le risposte arrivino sul campo, ma stavolta con il pallone tra i piedi, come del resto ha fatto lo stesso Leao nel finale della gara dell’Olimpico.