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Il corto muso sa di semifinale: la Juventus passa 1-0 contro una spenta Lazio
02 feb 2023 23:05Calcio

di Andrea Mollas

Voleva una Juventus determinata mister Allegri, e sicuramente stasera ha avuto una risposta importante da parte dei suoi ragazzi, con l’1-0 contro la Lazio che permette alla Vecchia Signora di poter mettere le mani sulla semifinale di Coppa Italia. L’ha cercata, l’ha voluta e se l’è presa, ritrovando compattezza e fiducia in un momento delicato e che potrebbe risultare come balsamo per la risalita in campionato. Dall’altra parte la Lazio esce con l’amarezza di chi avrebbe potuto fare molto di più ma non si è applicato. Contro il muro bianconero serviva un palleggio rapido per poter bucare le linee; invece gli scambi sono stati lenti, prevedibili e fini a se stessi, un principio che non è mutato dal primo al novantesimo, con la sensazione che la squadra pensasse più al campionato che alla coppa nazionale.  Il copione è presto rispettato, la Juventus porta tutti gli effettivi dietro la linea della palla tenendo i reparti compatti, mentre il pallino del gioco viene consegnato alla Lazio che però non spicca per velocità di palleggio. Sommando entrambi gli addendi, il risultato è una partita bloccata e noiosa, con l’elettroencefalogramma delle emozioni che mostra picchi solamente a sprazzi, come al 13’ con Zaccagni che prova a piazzarla all’angolino dalla sinistra senza però riuscire a inquadrare il bersaglio grosso. La risposta della Juventus è nei piedi di Kostic che al 15’ si incunea dalla sinistra è scarica un diagonale violento su cui Maximiano deve sporcarsi i guantoni. C’è anche tempo per un colpo di testa debole e centrale di Rabiot al 27’ e una conclusione dalla distanza di Felipe Anderson al 33’ di poco a lato, ma per il resto è la noia a farla da padrona. Ci pensa dunque Maximiano a ravvivare gli animi al 45’: azione che si sviluppa dalla sinistra con Kostic, che rientra sul sinistro per mettere un pallone in mezzo su cui il portiere biancoceleste esce a farfalle, con Bremer che non deve far altro che spizzarla per portare i bianconeri in vantaggio. Nella seconda frazione Sarri cambia subito le carte in tavolo inserendo Pedro al posto di uno spento Immobile per cercare di non dare punti di riferimento, ma la Juventus controlla bene ogni zona del campo senza rischiare nulla. I biancocelesti sono un po' più pimpanti, ecco dunque nella mischia viene gettato Milinkovic al posto di Vecino per portare più peso e qualità, con la risposta di Allegri che porta i nomi di Kean e Miretti al posto di Vlahovic e Fagioli. La Lazio alza il baricentro cercando il pareggio, ma la Juventus è pericolosa in ripartenza e al 69’ va vicino al raddoppio con Kean che scappa in profondità sul centro destra, con la conclusione dell’azzurro che questa volta trova un Maximiano attento sul primo palo. Sarri butta in mezzo anche Basic, Marco Antonio e Casale al posto di Luis Alberto, Cataldi e Romagnoli, ma anche così la solfa non cambia, la Juventus non rischia nulla e porta ad addormentare la partita, con l’inserimento di Di Maria al posto di Chiesa per chiudere il cerchio. Passano i minuti e la Lazio perde sempre più speranze, con il triplice fischio che sancisce la fine dei giochi per gli ospiti e il passaggio del turno della Juventus, con il corto muso che sa di speranza per una Vecchia Signora vogliosa di risalire.

TOP

BREMER 7 – Deve riscattarsi dalla prestazione horror contro il Monza, ci riesce come meglio non potrebbe. Sì, l’attacco della Lazio non crea particolari grattacapi, ma il brasiliano è sempre attento e non lascia respirare nessuno. Se ci aggiungiamo anche il gol che certifica il passaggio in semifinale, ecco che si materializza la serata perfetta.

LOCATELLI 6.5 – E’ una calamita di palloni, passano spesso e volentieri da lui, e quando non la riceve allora se la va a prendere murando qualsiasi volontà offensiva avversaria per poi far riparitre subito i comapgni. Punto di riferimento

FLOP

MAXIMIANO 4.5 – Dovrà spiegarci perché quell’uscita folle che porta al gol del vantaggio della Juventus. Fino a quel momento si dimostra sicuro e reattivo, poi all’improvviso l’oscurità si impossessa di lui, con quell’uscita a farfalle su cui Bremer ringrazia. È il gol che condanna la Lazio, possiamo dire che è abbastanza.

IMMOBILE 5 – Torna titolare, ma si vede che non è ancora al top. Non riesce a trovare quella profondità che adora e non partecipa alla manovra come fa solitamente. Lo si nota solo per un tiro ciccato al 13’, poi il buio. Bisogna aspettare prima di rivedere il vero Ciro.

TMWRADIO Redazione