Il direttore Xavier Jacobelli è intervenuto nel corso dell' "Editoriale" a TMW Radio
Giornata importantissima per il calcio italiano con la Fiorentina in finale
"Sarà un’altra giornata importante per il calcio italiano. Lo scorso anno abbiamo avuto tre finali, che purtroppo non sono andate bene. In questa stagione speriamo che l’Atalanta sia stata l’apripista anche alla conquista della Fiorentina. I viola hanno un debito con la fortuna perché ricordiamo che lo scorso anno le finali perse sono state due".
Un ricordo per le vittime dell’Heysel?
"Sia doveroso un ricordo per quelle vittime. Oggi la prima pagina di Tuttosport lo ricorda nel modo più giusto possibile. Tanti anni fa persone tra i 10 e 50 anni morirono in una tragedia senza senso. Bisogna ricordare e pregare per quei 39 angeli. Quando si ripercorrono i momenti di quella tragedia l’aggettivo è spaventoso. Oggi nell’intervista fatta al figlio di una delle vittime ha ricordato quanto ancora bisogna ricordare quella tragedia e quanto vada ancora condannata la violenza".
Sulla scelta di Gasperini di restare all’Atalanta
"Abbiamo parlato tanto di quanto fosse al centro del mercato Gasperini ma anche di quanto fosse forte il legame tra lui e l’Atalanta. C’è stato grandissimo entusiasmo per l’indimenticabile notte dell’Europa League. L’Atalanta è stata premiata ai Globe Soccer di Cala di Volpe come la rivelazione della stagione. Percassi ha capito, vedendo anche gli altri premiati, tra cui Mbappé e altri calciatori molto importanti, quanto sia stata importante questa coppa".
Sulla finale della Fiorentina?
"È chiaro che l’anno scorso la Fiorentina ha pagato lo scotto dell’inesperienza contro il West Ham. Bisogna tornare al 1961 per tornare all’ultimo trofeo Europeo, 23 anni fa invece l’ultimo trofeo. Saranno circa 10mila ad Atene e 30mila al Franchi. C’è un’attesa spasmodica per vedere la Fiorentina e soprattutto c’è tanta voglia di vincere questa coppa per dedicarla Barone".
È d’accordo con le probabili scelte di Italiano?
"È la migliore formazione possibile. Bisogna anche ricordare che la Fiorentina è il miglior attacco della competizione e Beltran miglior marcatore. L’Olympiacos è una squadra tosta da affrontare che ha la sua forza nel collettivo e non nei singoli. È allenata, poi, da un bravo allenatore come Mendilibar che ha vinto lo scorso anno la finale contro la Roma".
Sulla stagione del Napoli e su Conte?
"Penso che si possa toccare con mano lo sconforto dei tifosi del Napoli. Lo scorso anno ha fatto una grande impresa con lo Scudetto ed è arrivato anche ai quarti di finale della Champions League. Abbiamo detto varie volte che se ci si fosse messi a tavolino per sfasciare il giocattolo non si poteva fare meglio. Conte può essere l’uomo giusto per il rilancio a patto che ognuno abbia il suo ruolo. Sappiamo tutti quanto l’allenatore pugliese voglia essere al centro delle scelte".
Che cosa è importante per il futuro del Napoli?
"Credo che il Napoli goda della grande forza del suo pubblico. Giustamente questo ha protestato all’ultima gara di questa stagione. Va detto, però, che Spalletti ha dimostrato, insieme a Giuntoli, che è fondamentale che l’allenatore sappia cosa può e vuole fare. Bisognerà anche capire come verrà sviluppato il calciomercato. Le speranze di vedere Osimhen in maglia Napoli la prossima stagione sono molto poche. Bisogna anche capire il futuro di Kvara. Sono sicuro, però, che Conte abbia avuto rassicurazioni di rafforzamento e non di depauperamento".
I tanti infortuni possono pesare sul valore di Osimhen?
"Credo che Osimhen sa quale sia il suo valore e, nonostante l’ultimo infortunio, il suo valore viene molto apprezzato. È importante per il Napoli confermare Kvaratskhelia. Lo stesso vale anche per Di Lorenzo. Un difensore del suo calibro può avere una stagione no dopo grandi annate. È evidente che lui sia rimasto molto colpito dalle parole sul suo conto e che possa essere allettato dal progetto Juventus".
Su Thiago Motta alla Juventus?
"Il valore di Thiago Motta è stato dimostrato dalla storica impresa fatta con il Bologna. Questa impresa è stata raggiunta tramite la valorizzazione e l’esaltazione del gruppo, che ha anche dovuto far a meno di Ferguson. Posso dire però che la scelta di dire subito di voler andare via il giorno dopo la qualificazione in Champions League è stata un po’ infelice. Si poteva aspettare almeno la fine del campionato. La Juventus sta dimostrando di voler ricreare un grande gruppo e una nuova crescita. Sarà fondamentale capire le scelte di mercato. Bisogna capire quali giocatori giovani verranno lanciati da Motta e quali senatori invece verranno sacrificati. Si sentono tanti nomi importanti, come Koopmeiners e Zirkzee, ma bisogna anche fare i conti con il bilancio".