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Gravina: "Non esiste chiedere le dimissioni mie o di Spalletti. Dopo le Olimpiadi nuove elezioni"
30 giu 2024 12:39Calcio
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Durante la conferenza stampa di Iserlhon ha parlato il presidente federale Gabriele Gravina: “È una giornata particolare, il nostro Euro2024 si è chiuso ieri e tante emozioni ci sono. Siamo tutti dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare ai tifosi italiani quella gioia che meritano. Siamo dispiaciuti per il risultato, ma sappiamo che il risultato nel mondo dello sport è soggetto a tanti variabili e prevedono anche una sconfitta. Ciò che rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione da questi ragazzi. Rimane la delusione di una prestazione e nell’incapacità di esprimere quello che dovevamo fare. Non si è toccata la capacità di reagire a livello caratteriale per sopperire alcuni limiti oggettivi di cui abbiamo sempre parlato. Questa è la delusione sulla quale dobbiamo riflettere tutti. Una riflessione che ieri sera abbiamo fatto con il mister, con Gigi Buffon e con tutta la squadra. La delusione che i ragazzi hanno condiviso con noi, questo è un gruppo che ha condiviso le responsabilità con noi. Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili ma dobbiamo continuare ad essere responsabili. Ieri sera abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il mister, sono pragmatico e credo sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto pluriennale. Non si può pensare di abbandonare un progetto dopo 8-9 mesi di lavoro. C’è sicuramente da cambiare qualcosa e da rivedere qualcosa a livello di approccio, ci saranno delle riflessioni profonde iniziate già ieri sera. Ci siamo già confrontati con Spalletti e dobbiamo crescere tutti. Abbiamo solo un modo per poterlo fare, dobbiamo capire che quando si cade bisogna avere la capacità di rialzarsi. A noi capita spesso di cadere ultimamente, ma ci si rialza con la forza delle idee e del progetto. Io ho la cultura del lavoro, non sono abituato a scappare. Vi invito a tenere nettamente distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche, altrimenti permettiamo di strumentalizzare l’aspetto tecnico per attaccare sotto l’aspetto politico. Dividiamo le due posizioni perché ora tutti provano ad attaccare. Il senso di responsabilità impone lucidità e logica, non possiamo pensare a degli atti che possano creare danni ancor più grandi. È evidente che alcuni atti in passato sono stati compiuti e non vedo conseguenze positive. Stiamo lavorando con un progetto pluriennale dove è centrale un allenatore subentrato da circa nove mesi, con scarsa possibilità di avere a disposizione i giocatori e in un panorama che prevede poco più di 100 giocatori per la nazionale. Questo deve essere un argomento di riflessione a livello politico ma che non riguarda il presidente federale. Sappiamo qual è il fabbisogno e la necessità a livello internazionale, l’obiettivo è ridurre il più possibile gli spazi per la nazionale. Riteniamo che la nostra scelta si appelli a un grande senso di responsabilità, Spalletti deve avere la possibilità di lavorare e tra 60 giorni inizia un nuovo percorso. Non possiamo pensare che attuando degli atti diversi in 60 giorni in Italia possano emergere Mbappé, Messi o Rolando, dobbiamo attivare il talento perché il talento c’è. Decliniamo in maniera distratta alcuni risultati, tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alle fase finali, dopo 126 anni la nostra under 17 ha vinto l’Europeo. Con la nostra under 19 campione d’Europa o l’under 20 vice campione del Mondo non siamo riusciti ad attivare questo percorso di crescita, non possiamo pensare che con questi ragazzi che hanno zero presenze potevamo vincere l’Europeo. Non possiamo impattare sulle scelte dei club, cercheremo di impattare a livello di consiglio federale. C’è stata una richiesta di dimissioni, siamo in fase di chiusura del mio mandato e credo che bisogna essere chiari su alcuni passaggi. Non esiste che qualcuno dall’esterno possa pretendere le dimissioni o governare dall’esterno la federazione. La reazione nel chiedere le dimissioni di Gravina o Spalletti non ci sta, le elezioni avverranno nella prima data utile dopo la chiusura delle Olimpiadi. Alla prima data utile con il completamento degli organici andremo a un confronto democratico, quella è l’unica forma democratica e legittima per la governance. Critiche si, ma facciamole costruttive. Noi stiamo resistendo strenuamente alla richiesta di tesserare gli extracomunitari e questo porta a degli attacchi politici esterni importanti. Anche la Serie B ci ha chiesto di tesserare un extracomunitario in più, non si capisce che i settori giovanili sono un asset per risolvere anche i problemi economici. Lavorare con i giovani non è un costo, ma un investimento. Noi possiamo imporre tutto quello che vogliamo, ma ci vuole un progetto di valorizzazione e ci sono delle resistenze al nostro interno. In base alle nostre norme non ho la possibilità di spingere per i giovani, posso avere un atteggiamento politico di condivisione nel nostro mondo e vorrei precisare ancora una volta questo contrasto fra il sottoscritto e la politica. Ci sono le stesse discussioni che ci sono in Inghilterra, Spagna e Francia, c'è un confronto continuo sui temi tra le leggi dello stato e i temi federali e del mondo del calcio. È prematuro in questo momento pensare a una mia nuova candidatura, io rispondo al mondo del calcio. Il mio è un ruolo di servizio, ci sono sette componenti nel mondo del calcio ed è giusto che ci sia un confronto e che ci sia anche la possibilità di verificare se questo percorso andrà portato avanti, ma bisognerà togliere alcune scorie che condizionano anche il mio entusiasmo. Da ieri sera è già iniziato il percorso del cambiamento, tramite l'individuazione degli errori fatti. Lo avevo preannunciato 7-8 mesi fa, poi sono stato bloccato ma lo farò in tempi rapidi, abbiamo già iniziato a individuare 5-6 tecnici di grandi esperienza che comporranno uno staff tecnico di riferimento per il club Italia e che individueranno la strategia giusta per la valorizzazione dei giovani. Una cosa è certa, non possiamo più commettere gli errori commessi in questo periodo. Il confronto politico deve essere talmente aspro da generare aspetti positivi, così non possiamo più andare avanti. Il sistema si inceppa nella mancanza di presenze dei giovani, pensiamo che all'interno di un campionato giovanile come il campionato primavera ci sia solo formazione. Pensate che abbiamo squadre primavera con il 100% di stranieri, nei campionati giovanili europei stanno cercando di diminuire la soglia di età e noi l'abbiamo alzata di un anno. La ricerca continua della massimizzazione in breve tempo del risultato sportivo non ti permette di sfruttare o valorizzare questi giovani. Questo è l'unico limite che abbiamo in Italia, tutti avete visto la nostra under 17 con quale modalità ha vinto l'Europeo. Vincere 3-0 con il Portogallo ti fa capire che hai dei ragazzi straordinari, con gesti tecnici di altissimo valore e questi ragazzi non giocano neanche nel campionato primavera. Perché la federazione non può incidere su questo? Il tema è questo, io accetto le critiche ma dobbiamo trovare il modo per far confluire queste critiche verso un progetto che possa individuare le responsabilità di questo sistema. Io mi prendo tutte le responsabilità, ma il mondo del calcio deve dirmi come si possono dividere queste responsabilità”.

 

Ha parlato anche il commissario tecnico Luciano Spalletti: “È chiaro che come saluto mi fa enormemente piacere ringraziare i tifosi per la vicinanza e l’amore dimostrato. Poi ringraziare i calciatori per la disponibilità e la professionalità e soprattutto lo staff della federazione nella qualità e nella disponibilità a trovare soluzioni per qualsiasi piccolo problema potesse essere venuto fuori. Il dispiacere c’è perché attraverso il mio risultato non abbiamo potuto mettere in mostra le loro qualità. Ho provato a ringiovanire la rosa e visto che rimarrò qui insisterò ancor di più su questo tema, sarà una nazionale ancor più giovane. Con la partita di ieri siamo tornati a zero e da lì dobbiamo partire. Nelle scelte future cercherò di ringiovanire ulteriormente la rosa per ricreare un gruppo, vista la mancanza di personalità o l'assenza di un leader non ho ricevuto le risposte che cercavo e quindi bisogna creare un futuro più giovane con nuove forze e nuove enrgie”.

Lorenzo Beccarisi