Di Lucio Marinucci
Siamo ormai giunti alla fine di questo lungo 2023, fra una miriade di partite e di impegni calcistici. I ritmi del calcio contemporaneo del resto sono questi, per quanto un ridimensionamento del numero di incontri appare un passo necessario di cui nessuno sembra volersi accorgere. L’aumento vertiginoso degli infortuni è un segnale inequivocabile di una sollecitazione eccessiva del fisico. Eppure dalla prossima stagione, con i nuovi format delle competizioni europee, le gare da disputare saranno ancora di più. I giocatori maggiormente penalizzati da questo tipo di utilizzo sono chiaramente quelli più avanti con l’età. Una soluzione tanto parziale quanto logica a tal proposito è quella di sfruttare chi ha ancora tanta energia da vendere: i giovani. In questo senso ultimamente in Italia sembra che qualcosa stia iniziando a cambiare, seppur a volte più per esigenza che per convinzione. Sta di fatto che parecchi elementi nati nel nuovo millennio ormai si stanno affermando con regolarità nei propri club di appartenenza. Dal momento che siamo praticamente giunti alla fine del girone d’andata abbiamo deciso di stilare una lista dei cinque giovani migliori (non i più forti) di questa prima metà di Serie A 2023-24. Prima di partire però è necessario fare una puntualizzazione. Nel nostro bel Paese troppo spesso alcuni termini vengono utilizzati erroneamente e, nel vocabolario calcistico, la parola “giovani” fa esattamente al caso nostro. I parametri di età nell’universo del pallone non possono ovviamente essere paragonati a quelli del mondo “esterno”. Affibbiare ad un venticinquenne l’appellativo di giovane è dunque un grossolano autogol, perché in altri paesi i pari età sono appellati e giudicati come calciatori già quasi del tutto belli e fatti. Per colmare questo divario abbiamo dunque deciso di prendere in considerazione solo i giocatori che hanno iniziato l’anno solare con il titolo di Under-21, e dunque i ragazzi nati dal 2002 in avanti.
5º - Matteo Prati (Cagliari, 2003): Fresco di compleanno, ha compiuto 20 anni il 28 Dicembre. La sua crescita in questa stagione è stata tanto rapida quanto notevole. Il Cagliari in Estate ha deciso di investire in maniera importante su di lui e, al momento, sta venendo pienamente ripagato. Il principale biglietto da visita per l’ex Spal era stato rappresentato dalla titolarità inamovibile nel mondiale U-20 dello scorso Giugno, concluso con la medaglia d’argento per gli azzurrini. Il Prati che si è visto pochi mesi dopo in Serie A però è apparso ancora più maturo. In primis sotto il punto di vista della personalità ha dimostrato di possedere il carattere di un veterano; anche quando non ha il pallone tra i piedi difatti telecomanda i compagni nella gestione del palleggio, non curandosi se questi hanno dieci anni più di lui. Anche dal punto di vista fisico si è potuto ammirare un giocatore più strutturato rispetto alla passata stagione. Se Ranieri del resto non lo toglie mai vorrà dire che Prati, alla prima esperienza in Serie A, sta facendo vedere di essere più che adatto alla massima categoria.
4º - Michael Kayode (Fiorentina, 2004): È il più giovane dei cinque giocatori presi in considerazione, essendo nato il 19 Luglio 2004. Anche lui ha tratto beneficio dalle Nazionali giovanili, in particolare dall’Under 19. A Luglio i ragazzi di Bollini si sono laureati campioni d’Europa di categoria, con Kayode che oltre ad essere stato sempre titolare ha anche segnato il gol decisivo in finale contro il Portogallo. Vincenzo Italiano non si è lasciato scappare nulla e, anche in virtù del lungo infortunio di Dodô, gli ha concesso ampio spazio tra campionato e Conference League. Dotato di un atletismo impressionante, il ragazzo di origini nigeriane ha messo in mostra tutte le sue migliori capacità fisiche. Il buon proposito per il 2024 è quello di trovare un po’ più di ordine e di gestione in campo, ma per quello ci sarà tempo. Intanto nell’ultima gara del 2023 è arrivato il primo assist per il gol vittoria di Ranieri contro il Torino. Il modo migliore per concludere l’anno e proiettarsi ad ampie falcate verso il futuro, proprio come fa sulla sua amata fascia destra.
3º - Edoardo Bove (Roma, 2002): Non è più una novità ormai leggere il suo nome nell’undici di partenza della Roma. Già dalla passata stagione Mourinho gli sta concedendo ampio minutaggio, rendendolo uno degli elementi più affidabili della rosa giallorossa. Le difficoltà fisiche e prestazionali di capitan Pellegrini gli stanno aprendo ulteriori porte, tanto da consentirgli di giocare da titolare anche gli ultimi big match dell’anno. Talvolta lo si può notare meno di altri in campo, ma la verticalità, il dinamismo e la grinta che mette sul terreno di gioco lo stanno continuando a consacrare nel nostro campionato. Sarà interessante capire se potranno esserci dei margini ampi di miglioramento per lui in futuro, ma nel frattempo Mourinho se lo tiene stretto.
2º - Radu Dragusin (Genoa, 2002): Tra i cinque giocatori selezionati è quello più “anziano”, essendo vicino ai ventidue anni di età, che compirà a Febbraio. La stagione finora disputata lo ha visto stagliarsi come uno dei migliori difensori centrali di tutto il campionato, ma chi lo definisce come “sorpresa” si sbaglia di grosso. Solo un cieco o un disattento infatti non si sarebbe potuto accorgere di doti nettamente al di sopra della media già parecchio tempo fa. Non solo l’anno scorso in Serie B, ma già nel 2020-21 con la maglia della Sampdoria aveva mostrato da appena maggiorenne di possedere delle qualità potenzialmente da grande giocatore. In questa Serie A sembra però aver compiuto effettivamente il salto definitivo. Senso della posizione, fisico, scelta di tempo e anche una discreta tecnica hanno convinto Gilardino a non privarsene nemmeno per un secondo. Ad impreziosire il tutto anche due gol siglati, tra cui l’ultimo che ha frenato un’Inter che mai aveva subito rete su sviluppo da palla inattiva. Ora il timore di tutti, e in particolar modo dei tifosi del Grifone, è quello di poterlo veder lasciare l’Italia, dal momento che il Tottenham pare averlo messo nel mirino con particolare convinzione. L’augurio per il 2024 è di poterlo continuare ad ammirare in Serie A e all’Europeo, conquistato con merito da colonna della Romania di Iordanescu.
1º - Matías Soulè (Frosinone, 2003): La medaglia d’oro non può che non aggiudicarsela lui. Soulè è stata l’attrazione principale tra i giovani di questo campionato e rappresenta appieno la mentalità del Frosinone. Una squadra piena di prospettive e ricca di talento che, nonostante gli ultimi risultati un po’ al di sotto delle aspettative, si sta confermando una delle mine vaganti del campionato. Mancano i gol dei centravanti è vero, ma i sette centri siglati dal ragazzo argentino stanno risultando come la più efficace delle panacee. Un po’ trequartista, un po’ esterno alto a destra, con il suo mancino ha spesso incantato gli appassionati e fatto impazzire gli avversari. Di talento ce n’è tanto e il tempo trascorso la passata stagione con Di Maria alla Juventus ne ha impreziosito il bagaglio tecnico e tattico. I bianconeri, che lo hanno parcheggiato in prestito, intanto gongolano guardando l’ennesimo frutto del vivace vivaio Under-23.
P.S.
Un ultimo monito giunge infine. Ben troppe volte in Italia si sono confusi punti di partenza con punti d’arrivo, fondamenta per ultime pietre. I segnali che sono giunti dall’ultimo periodo devono essere l’inizio di una nuova strada e di una nuova sfida. Siamo nettamente indietro ad altri paesi e disponiamo di mezzi assai meno portentosi. Se non rischiamo adesso non avremo più il tempo per farlo, perciò spazio ai giovani che meritano, largo alle idee, che possono essere di varie forme e misure. Non chiudiamoci ne soliti preconcetti che troppo spesso ci hanno privato di prospettive. Ben vengano dunque gli esordi dei ragazzi di Pioli, dei “bambini” (come piace definirli a lui) di Mourinho o l’Atalanta che in Europa si è presentata come una scolaresca liceale in gita. È questo il momento di iniziare a rischiare, anche con un sano pizzico di spavalderia. Il 2024 ci attende, fronteggiamolo a testa alta.