Luca Giannone, attaccante della Turris, è intervenuto nel corso del programma "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Salvezza centrata, che stagione è stata?
"Abbiamo raggiunto un traguardo importante per come si era messo il finale di stagione. Siamo partiti bene con grandi ambizioni ma poi si è complicato il tutto nel corso del cammino. Piano piano, però, abbiamo raggiunto la salvezza. Noi giocatori sapevamo di poter raggiungere questo obiettivo".
La sua stagione e in generale gli ultimi anni?
"Sono partito bene ma un po' di infortuni hanno complicato il tutto. Sono sempre stato vicino ai miei compagni. Per fortuna si sono fatti trovare pronti. La prima stagione che ho fatto con la Turris in C era la prima della Turris in Lega Pro nella storia e non sapevamo a cosa andavamo incontro. In quel momento riuscimmo a fare gruppo e ci salvammo. Nel secondo anno sono stati presi giocatori più di categoria e siamo riusciti ad arrivare a fare i playoff. Le ultime due, invece, le ho passate un po' da infortunato. Questo, poi, non è capitato solo a me ma anche ai miei compagni".
Su mister Caneo?
"Esprime un buon calcio offensivo e quindi è ottimo per attaccanti e centrocampisti. Durante la settimana, poi, si lavora molto sui principi di gioco. È un gioco complicato ma se riesci ad entarre nei suoi meccanismi ti fa divertire. Siamo stati sfortunati nel suo primo anno perché siamo stati rallentati da infortuni e covid".
Con Menighini?
"Con lui un'ottima stagione perché abbiamo fatto tanti punti. Sono arrivati anche giocatori di categoria superiore. Il mister ha fatto soprattutto un lavoro sulla nostra testa perché non riuscivamo a vincere più una partita. Ha pensato molto alla nostra mentalità".
Sui giovani in squadra?
"Di giovani ce ne sono tanti bravi. Poi bisogna sempre pensare ai risultati. Alcuni si sono intimoriti per alcune situazioni altri invece sono usciti più forti. Nocerino per esempio è stato importante per noi. Questa annata comunque gli fa da esperienza per il futuro".
Sui giocatori con molta esperienza?
"Il loro appoggio quotidiano è stato importante. Ci sono giocatori che sono da molto qui e sanno anche più di me come affrontare queste situazioni e la gente del posto. Abbiamo gestito da gruppo questa situazione".
Tanti cartellini rossi, come mai?
"Il nervosimo ha inciso molto. Contro l'Avellino eravamo nervosissimi perché ci serviva il risultato e abbiamo perso la testa. Per esempio, poi, con Caneo la difesa giocava alta 1 contro 1 e il rischio del rosso c'è. Nel finale c'era molta tensione".