Mister Claudio Gentile a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, ha parlato di U21 e del flop all'Europeo.
U21, come spiegare il flop del calcio italiano?
"C'è molta delusione, la partita di ieri sembrava alla portata. La Norvegia non è una di quelle nazionali giovanili blasonate. Perdere è stato il massimo, perché si può anche non passare ma non perdere. Con la sconfitta è ancora più amaro, abbiamo perso un'occasione per arrivare in semifinale o finale. Le qualità ci sono, ma ogni allenatore fa le sue scelte, li fa giocare a modo suo. La qualità umana c'è eccome, poi se le cose non vanno come si vorrebbe è colpa di qualcuno. E stavolta tocca all'allenatore, che fa scelte in tal senso".
Cosa vuole aggiungere:
"Io ricevevo molte pressioni con certi giocatori, alcuni dicevo che non erano ancora maturi e poi chiamavo chi dicevo io. Nei miei due bienni eravamo la squadra che faceva più gol di tutti e ne prendeva di meno. Io prendevo chi era più utile e non i raccomandati, ma ho portato i risultati, all'Europeo e alle Olimpiadi. I giocatori italiani ci sono eccome, solo che a volte prevale più la pressione che il merito".
Come si spiega che produciamo tanti buoni giocatori in quasi tutti i ruoli e non riusciamo più ad avere grandi attaccanti?
"Non è così numerosa come in passato la pattuglia ma ci sono, vanno fatti crescere. L'allenatore li vede tutti i giorni e deve capire certe cose".
Giusto fare rotazioni nella fase a gironi?
"L'allenatore è lì per saper scegliere. Bisogna leggere le facce dei giocatori e capire la loro condizione. Tutto è importante".