Giacomo Gattuso, allenatore del Novara, è intervenuto durante il programma "A tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Era consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato a Novara? Sul Futuro?
"Prima di arrivare sapevo delle difficoltà che ci potevano essere nell’arco della stagione. Sapevo tutto della squadra ed ero a conoscenza di andare incontro a un percorso molto difficile. Non nascondo di essere stato preso per matto quando ho fatto questa scelta, visto che stavo allenando in B fino a poco prima. Per me Novara, però, è un’altra cosa. A me piacciono le sfide e alla fine ci siamo riusciti a fare quello che dovevamo fare. Con l'avvento della nuova società e con tutti i bravi direttori che abbiamo si creeranno tutti i presupposti per fare meglio il prossimo anno".
La sconfitta contro la Triestina è stata un punto di partenza?
"Uno è stato quello. In quel momento la squadra è cominciata a crescere, soprattutto a livello individuale. Crescendo in maniera individuale migliora anche la squadra. Da lì siamo molto migliorati e nel girone di ritorno abbiamo fatto 28 punti. Tutto questo è frutto del lavoro e ho anche avuto la fortuna di allenare giocatori che mi hanno sempre dato tutto. Siamo riusciti a salvarci nonostante in molti ci davano per retrocessi. È stata brava la squadra che mi ha seguito. Sono molto contento per i miei giocatori e per la squadra".
Sulle tante rimonte subite?
"In alcuni casi abbiamo buttato via delle partite già vinte. Diverse partite le abbiamo pareggiate quando potevamo vincerle. In alcuni casi abbiamo fatto qualche errore, in altri siamo stati sfortunati. Se avessimo gestito quelle gare saremmo riusciti a salvarci senza playout. Io, comunque, considero un pareggio come una cosa positiva essendo una squadra che si doveva salvare".
Si lavora per non ripetere questa stagione?
"Noi lavoriamo per alzare l’asticella e per creare un campionato diverso rispetto alla stagione appena conclusa. Sui playout eravamo una squadra molto complicata da battere. Avevamo creato una fase difensiva molto solida e una fase offensiva di qualità. Nel girone d’andata facevamo fatica a fare gol, in quello di ritorno abbiamo creato molto. In quelle partite abbiamo dimostrato molto il nostro valore. Va anche considerato che eravamo pochi per gli infortuni. Io come unica preoccupazione avevo il fatto di arrivare con qualche problemino per le assenze".
Sul progetto del Como?
"Il progetto è clamoroso. Io l’ho vissuto sulla mia pelle ma era ancora in forma leggere. Da questa stagione ha preso davvero piede. Sono felicissimo perché anche il Como si troverà nel calcio vero, mancava da troppo tempo. Da tanti anni sono nel calcio e non avevo mai visto una società del genere. Tanta roba per quello che hanno fatto e faranno".