Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto il procuratore Alessandro Acri.

Il Cittadella di Gorini è una delle squadre copertina di questa Serie B…
“Chi parte dalla panchina fa la differenza. Non è scontato e qui il lavoro di Gorini è più evidente. A Cittadella comunque si lavora con ambizione, anche se la necessità di fare risultati ti viene posta con grande serenità. C’è un gran bel clima per lavorare e Gorini lo sta ben sfruttando”.

Si aspettava un’annata del genere a margine di un’estate di grandi rivoluzioni?
“Sinceramente pensavo che si trattasse di un anno in difficoltà. Sempre poi scommesse su giocatori sconosciuti, invece le hanno azzeccate. Marchetti ha dei parametri tutti suoi per i giocatori. Pochi algoritmi, tanta visione sul campo. Prende la macchina, gira per l’Italia, ha dei bravissimi collaboratori”.

Che torneo sta vedendo quest’anno?
“Una Serie B coraggiosa, con squadre che spesso tessono l’azione costruendo da dietro. Parma, Venezia e Cremonese sembrano avere qualcosa in più. Le grandi piazze spesso rappresentano le grandi deluse. Brescia, Samp, Spezia. Ecco, le attese sono enormi e spesso non viene dato il tempo alle squadre di crescere”.

Le statistiche ci dicono che il Cittadella sia una squadra da rimonta… con ben 11 giocatori differenti…
“Non mollano. A Cittadella si accetta tutto. Si accetta l’errore e la sconfitta. Non viene accettato il giocatore che demorde e non lotta. Lì è molto rimarcato questo concetto. Questa mentalità è alla base della causa scatenante di molte rimonte. Il 4-3-1-2 è un modulo che ti invita all’inserimento dal punto di vista mentale”.

La caratteristica tattica migliore di Gorini?
“Sta portando avanti una certa idea e lo sta facendo con continuità. Io cambiavo idea spesso. Venturato in parte aveva intrapreso una strada tattica, col 99% delle volte 4-3-1-2. Il fatto di giocare in maniera delineata da tempo facilita i giocatori, che hanno un disegno in testa di base da seguire”.