Sergio Filipponi, DS del Campobasso, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Sul girone che dovrà affrontare il prossimo anno?
"È un bel girone. Diciamo che ci sono delle squadre un po’ più forti ed è un girone complicato. In Lega Pro, però, i nomi contano ma se non si ambientano fanno poco. È un campionato soprattutto di corsa".
Il Cesena lo scorso anno ha vinto il campionato con un progetto giovani
"Parlando di Cesena parliamo davvero del top. Hanno giocatori molto importanti da un punto di vista di settore giovanile. Loro hanno avuto il coraggio di far giocare 4-5 under, anche se erano già giocatori fatti e finiti. I giocatori del Cesena sono forti perché hanno un settore giovanile molto forte".
È stato contento di essere riuscito a prendere Braglia?
"Assolutamente sì. Ci stiamo conoscendo ed è nato un ottimo rapporto. Io sono una persona pratica e di poche parole, come funziona il calcio. Ha grandissima umiltà nonostante abbia vinto 6 campionati. Andiamo al sodo, anche se ogni tanto scherziamo. Io sono contento di lui e lo è anche la società. Lui ci dà anche delle dritte che sono molto importanti. È nato subito un rapporto importante. Io, come la società, cerchiamo di accontentarlo in tutto perché non vogliamo partecipare a questo campionato ma lasciare il segno. Sai anche, però, che lo scorso anno il Catania è partito per vincere e invece si è salvato all’ultima giornata".
Sull’innesto dei nuovi e sulla squadra in generale?
"La nostra strategia è stata prendere giocatori importanti. Lo scorso anno Mondonico ha fatto un grande campionato e anche D’Angelo. Sono due giocatori pilastri. Dietro, poi, ci sono ragazzi che sgomitano. Abbiamo inserito anche nella squadra giocatori giovani ma importanti. Con Braglia e tutti noi si può creare un clima di armonia e di sana competizione, che non deve mancare mai".
Che si aspetta dal Milan 23?
"Io leggo e mi documento spesso sul vostro sito. Io sono per le seconde squadre, anche se non lo sono tutti. Io guardo in ottica di Nazionale e della crescita delle seconde squadre. La Juventus lo scorso anno era una meraviglia. Lo scorso anno i bianconeri sono partiti male la prima parte di stagione. Io dal Milan mi aspetto la stessa cosa: una partenza un po’ a rilento e poi uno sprint. Io parlo spesso con questi ragazzi. Loro che sono abituati a certi comfort quando vengono mandati in alcune piazze di C non è facile".
Questo processo può aiutare anche giovani molto importanti come Camarda
"Ben venga che Camarda diventa un campione. Noi dobbiamo creare i giocatori. Io vengo dai settori giovanile e ho a cuore questo tema. Noi dobbiamo creare giovani per la nostra Nazionale".
Ci dovrebbero essere dei limiti sugli stranieri nelle seconde squadre?
"Anche qui mi trovi d’accordo. La verità è una: non giochiamo più. Il problema è che non si gioca più a pallone. Vi faccio un esempio: se studi l’inglese una volta a settimana e uno lo studia cinque volte, chi diventa più bravo. La verità è che si gioca poco a calcio. Come si fa a crescere giocando 3 ore a settimane?".