È partito il campioantp 23-24 e dopo i primi 90' si può dire chi è piaciuto molto, chi meno e chi per niente.
Due sono le squadre che mi hanno subito colpito ed entrambe hanno segnato subito 3 gol e una di queste due ha mantenuto la porta inviolata. Difficile non capire chi sono. La prima è il Napoli come sempre ha impressionato Osimhen, ma qua nulla di nuovo. Bene ha fatto ADL a resistere agli arabi con lui si può puntare al bis. La cosa però che ho notato del Napoli nei primi 90' è stato il modo di stare in campo. Una squadra meno travolgente rispetto a quella di Spalletti e più di gestione. Qua si vede la mano di Garcia, un aspetto da non sottovalutare, un qualcosa che si era visto anche con la sua Roma alla prima esperienza italiana. Una squadra capace di fare calcio, ma anche pronta ad aspettare per colpire.
L'idea del recente passato del Napoli è rimasta, la tecnica è sempre elevata e ora con meno frenesia e più consapevolezza si può continuare a puntare in alto. Garcia lascia il primo segno nel Napoli.
Colpisce anche la Juventus. Contro l'Udinese parte forte, aggredisce propone, pressa e fa la partita. Primo tempo di buon livello, ma soprattutto di buon calcio e poi amministrazione. Possesso palla, inserimenti, strappi di Chiesa e determinazione di Vlahovic. Ecco con loro due e con le esercitazioni di Magnanelli, come sottolineato da Chiesa nel post partita, la Juve può puntare allo scudetto. Sembra iniziata una nuova alba bianconera, Lukaku può andare altrove.
Le altre? L'Inter è sembrata solida e con principi ben chiari, ma davanti è aggrappata al solo Lautaro. La Fiorentina è subito travolgente, ma il Genoa delude. L'Atalanta alla prima sveglia subito De Katelaere, Gasperini e la dea possono farci scoprire questo calciatore. La Roma mostra tratti di qualità con un Aouar giocatore completo. Mentre si aspetta il Milan, delude tanto la Lazio. Sarri parla di calendario e stecca la prima con il Lecce, sarebbe meglio pensare a cose più concrete. Anche la statistica di questi momenti è elevata, il tecnico al terzo anno non può non incidere sotto questo aspetto. Chiudo con un pensiero a Carlo Mazzone, un allenatore e uomo che ha lasciato un segno profondo nel calcio italiano a prescindere dai risultati. Ci mancherai tanto mister, grazie di tutto.