Ospite del pomeriggio di TMW Radio, durante Maracanà, è stato l'ex calciatore Arturo Di Napoli.
Napoli, si ricomincia dal terzo allenatore di questa stagione:
"Mazzarri è un amico e mi dispiace. ma credo che ADL doveva fare qualcosa. E' un Napoli che va sempre più giù. Prima era anche agguerrito e subiva gol nel momento migliore, nelle ultime prestazioni mi è sembrata senza voglia e idee. Prendere un allenatore che ha una cultura di calcio diversa e che si basa su chi ti ha dato gioie può essere un'idea che può funzionare. Qualcosa bisognava comunque fare. Calzona dà continuità a codici che questa squadra ha bene in mente. La tipologia di calcio è quella di Sarri, Spalletti, è un uomo che può rispolverare certe idee che i giocatori conoscono".
Calzona quindi l'uomo giusto?
"Con questa mossa di un tecnico che conosce quel tipo di calcio fatto dal Napoli dà responsabilità ai calciatori, che non possono essere diventati brocchi tutto in un momento. Questa scelta per me responsabilizza di più i calciatori".
Perchè queste difficoltà quest'anno nel trovare un tecnico?
"Credo che ogni persona che va a parlare con un club si informa. E si parla tra colleghi durante la stagione di quali possono essere pregi e difetti. E' chiaro che spaventava subentrare dopo Spalletti, meglio prendere una squadra che fatica per rilanciarla che vincente. Sicuramente il prossimo allenatore che arriverà a Napoli avrà più facilità nel suo lavoro e nel fare meglio".
In prospettiva chi vede sulla panchina del Napoli?
"Conoscendo la storia di De Laurentiis, ha preso sempre allenatori che hanno un'idea di gioco e gli dà fiducia. Ci sarà un allenatore in linea con il suo modo di operare. Italiano potrebbe essere un obiettivo. Motta lo vedrei benissimo ma ha anche altre sirene. Di sicuro non prenderà un allenatore di grido, non è la politica di ADL".
Quante chance per il Napoli contro il Barcellona?
"Questa squadra ha grandissimi calciatori, ha qualità questa squadra. Con questo allenatore si può riaccendere qualcosa. Oggi il Barcellona non è quello di prima, non la vedo un'impresa impossibile".