TMW Radio
News
De Paola: “Mancini? Se dovesse andare in Arabia sarebbe un tradimento”
14 ago 2023 13:02Calcio
© foto di www.imagephotoagency.it

Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio il giornalista Paolo De Paola. Queste le sue parole:

 

Un commento sulle dimissioni di Mancini?

“C’è qualcosa che non va in questa vicenda, perché una spiegazione andava data, anche qualora fosse stata legata a problemi personali. Ora bisognerà capire la motivazione, ma allenare la nazionale araba sarebbe un tradimento, perché fin quando un CT lascia per andare in un club può essere accettabile, ma andare ad allenare un’altra nazionale per questione di soldi sarebbe un tradimento e come cosa mi disgusterebbe. Mancini ha rappresentato un mondo ben pensante, racchiuso anche nel suo abbraccio con Vialli, che però ora viene offuscato da questa vicenda. Era una figura di riferimento, quasi una sorta di fratello maggiore.  Il nome migliore per il futuro sarebbe quello di Spalletti, mentre non vedo un ritorno di Conte. Mi piacerebbe una figura che ha portato un calcio nuovo ultimamente in Italia. Grosso al momento non lo prenderei in considerazione. In tutto questo Gravina invece non si dimette ancora. Quanti altri capitomboli dobbiamo ancora vivere? La sensazione è che al momento gli sfugga di mano qualsiasi cosa. Anche lui avrebbe dovuto dimettersi dopo la mancata qualificazione al mondiale”.

 

Passando all’imminente inizio della Serie A, come vede la Juventus?

“Onestamente la Juventus mi ha fatto sempre la stessa impressione, volta a chiudersi nella propria metà campo presto o tardi nell’arco della partita. Questa è diventata la comfort zone della Juve e non va bene. Non ho visto un cambio di passo vero. Si sono visti un buon Cambiaso, Rabiot sempre volenteroso, ma poco altro.  Per le voci su Carnesecchi e Berardi, mi convince di più il secondo. Carnesecchi rappresenta certamente il futuro, ma Szczesny mi sembra essere ancora molto affidabile. Berardi sarebbe un elemento in grado di far gioco, ma essere anche decisivo in attacco. Come elemento però dovrebbe essere calato in uno spartito preciso”.

 

Sull’Inter invece, che si avvicina ad Arnautovic e si allontana da Samardzic?

“Molti procuratori sono impazziti ultimamente, con il padre di Samardzic che, dopo aver preso il posto di Rafaela Pimenta, ha chiesto delle condizioni esagerate. O dietro c’è un’altra squadra oppure sarebbe un’altra brutta esperienza del nostro mercato. L’Inter fa bene a non piegarsi a questa situazione, così come ha capito di non poter raggiungere Scamacca, dato che ha una società molto indebitata. La formazione con qualche innesto potrà però comunque battersi per lo scudetto”.

 

Chiudendo su Roma e Lazio?

“La Roma si troverà una Salernitana nella stessa situazione a livello di mercato, ossia in attesa di parecchi colpi. Colpisce ovviamente la partenza di Matic, ma soprattutto le sue dichiarazioni, che hanno riguardato problemi di spogliatoio e nei metodi di lavoro dello stesso Mourinho. Per la Lazio invece alla fine sono arrivati nomi importanti. Rovella e Pellegrini sono in via di definizione, poi ci sono Kamada, Isaksen e Castellanos. La formazione era quella che voleva Sarri, anche se la partenza di Milinkovic ha un certo peso. Su questo punto bisogna però chiarire che il serbo era diventato quasi un problema per lo stesso Sarri in ottica equilibrio della squadra”.

TMWRADIO Redazione