Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Aldilà dell’aspetto tecnico, Paulo Fonseca è l’uomo giusto per il Milan?
“Fonseca deve vincere, ha bisogno di trovare quell’affermazione che finora non ha trovato. Da allenatore della Roma nonostante le critiche non ha fatto male, ma da imputargli c’era solo un’indole un po’ troppo morbida. È però un allenatore preparato, che può farsi sentire nello spogliatoio. Bisogna vedere se si troverà l’alchimia, ma in ogni caso saranno in due a governare lo spogliatoio, dato che Ibra ci metterà la faccia. Secondo me ci sono le basi, potrebbe esserci una prima volta anche per Fonseca”.
Sarà stimolante per il Milan provare a sorprendere?
“La differenza si vedrà su come riuscirà a seminare Ibrahimovic. Ibra può rappresentare un punto di riferimento, che però dev’essere sentito dalla tifoseria. La società crede che il rapporto con i tifosi passi per delle figure storiche; prima c’è stato Maldini, ora invece Ibra. Questo è un momento delicato, in cui non si capisce ancora la costruzione della squadra. Ciò che conta però è che Fonseca è una scelta netta”.
Cosa deve fare il Milan sul mercato?
“Ad ora per Zirkzee il Milan non vuole pagare quelle cifre sulle commissioni, e fa bene perché sono ingiustificate e mortificanti. Non credo che ai tifosi vada bene prendere un giocatore a tutti costi, facendo ricchi i procuratori”.
Che partenza ti aspetti invece per la Juventus di Thiago Motta?
“Ci vuole calma, ma Giuntoli si sta muovendo già con grande intensità. Ha delle idee chiare, vedremo anche quali saranno i giovani su cui puntare. Bisognerà attendere ora l’impatto di un allenatore con un passato vincente a grandissimi livelli; ci sarà bisogno di mettere apposto le cose e lasciar lavorare fino a fondo Thiago Motta”.
Come valuti la presa di posizione della Juventus di non mandare Soulè, Huijsen e Thuram alle Olimpiadi?
“Da parte di Giuntoli sto notando che non c’è fiducia sul gruppo squadra che c’era prima. È evidente che la squadra, nonostante la rivalsa della Coppa Italia, non avesse coesione per un progetto comune. Questo spogliatoio anarchico andava rimesso a posto e ora il mercato servirà a scardinare quei convincimenti interni che avrebbero ostacolato il lavoro di Motta. Questo è un fatto nuovo che non mi aspettavo, ci sarà un’aria totalmente diversa.
Basti pensare alla situazione di Rabiot, verso cui c’è stato un pugno di ferro. Giuntoli vuole semplicemente mettere in discussione quelle finte certezze che c’erano nella Juventus”.
Il pressing su Di Lorenzo da parte della Juventus poteva essere visto come una manovra di infastidimento per il Napoli?
“Innanzitutto il Napoli non poteva permettersi subito una brutta figura di fronte a Conte, tant’è che alla fine probabilmente Di Lorenzo rimarrà. Non so se invece capiterà anche con Kvaratskelia. I rapporti tra Giuntoli e Manna comunque sono buonissimi, non credo ci siano stati dispetti da parte di Giuntoli”.
Che Napoli ti aspetti?
“Ho ancora qualche dubbio, ci sono troppe incertezze e alcune scelte che sembrano importanti ma bisognerà confermarle. In ogni caso farà la differenza se rimarrà Kvaratskelia.
Su Conte posso dire che mi piace quando un allenatore che si è aggiornato e che ha cambiato idee, ma bisogna aspettare. Anche Allegri del resto si era ripresentato alla Juventus così”.