Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Ti aspetti una mini-rivoluzione nella formazione dell’Italia?
“Il nostro è un malessere mentale che ci accompagna a prescindere dall’allenatore. Bastoni dice che non si può avere paura nel calcio, ma tutta la nazionale ha avuto timore di non essere all’altezza della qualità degli avversari. Quando questo tarlo si infila nella testa di un giocatore è finita. La nazionale ha un problema di testa, Spalletti ha insegnato che giocando in un certo modo si può vincere. È il gioco che è mancato, a prescindere dalla sconfitta e dal risultato con la Spagna, non possiamo fare quella figuraccia facendo giocare per 90 minuti solo loro. Spalletti si sbracciava, ma quelle situazioni le puoi gestire se sei nel club. Se fossi in Spalletti utilizzerei più prudenza nelle dichiarazioni”.
Sei convinto dalla probabile formazione proposta da Spalletti?
“Di Lorenzo deve riacquistare condizione mentale dopo esser stato bullizzato, quello visto con la Spagna non era Di Lorenzo. Continuo a mantenere perplessità su Jorginho a centrocampo. Un regista che non riesce a condurre la squadra mi convince poco e questo è il punto interrogativo più grande che ho. Avrei assolutamente dato una chance a Fagioli, in questi momenti bisogna avere il coraggio di credere in una persona temprata dalla vita. Fagioli può sfruttare questa ruvidità che gli ha riservato la vita, per colpa sua sia chiaro. Quel percorso può dargli la sicurezza psicologica per fregarsene degli avversari. Dobbiamo credere nelle nostre qualità, abbiamo perso la nostra principale caratteristica che è sempre stata la strategia”.
Cosa cambia con Retegui rispetto a Scamacca al centro dell’attacco?
“Retegui è tutta un’altra cosa rispetto a Scamacca, è un giocatore che fa del fiuto del gol la sua qualità principale. Se giochi con Scamacca giochi in un modo, con Retegui giochi in un altro modo. Retegui è l’attaccante egoista che vuole il pallone per fare gol, Scamacca è più al servizio della squadra. Sono due giocatori completamente diversi”.
Tante squadre e tanti singoli hanno deluso. Tra le delusioni c’è anche Chiesa?
“Sono molto deluso da Chiesa. Tra le squadre in seconda fila mi è piaciuto molto il Portogallo che ha una qualità straordinaria in tutti i reparti. Con un’organizzazione di gioco diversa rispetto a quella che ha in questo momento potrebbe veramente far male a chiunque”.
Come valuti il mercato che sta strutturando Giuntoli?
“Lo valuto in maniera molto positiva perché se ne sta fregando di tutto. Vedremo alla fine cosa resta nella rete, il primo colpo Douglas Luiz è eccezionale. Per Thuram bisogna aspettare Rabiot e capire cosa ha in mente il francese. Poi servirà calma, dovranno maturare altre cose come Di Lorenzo e Calafiori. Giuntoli ha dato priorità al centrocampo, un reparto che da anni ha bisogno di un leader e di un punto di riferimento. A gennaio non era il momento giusto per inserire un giovane come Alcaraz, adesso sta puntando sulla qualità non solo sui giovani. Questo approccio mi piace moltissimo, la Juventus sta agendo dal primo puntello che andava rinforzato ovvero il centrocampo. Poi vedremo cosa aggiungerà, io credo che quei 4-5 rinforzi che arriveranno anche a spese dei giovani”.