Nel pomeriggio di TMW Radio, durante Maracanà, è intervenuto mister Delio Rossi. Ecco le sue parole:
Lazio, è arrivato Tudor dopo Sarri. Cosa si può prevedere per questo finale di stagione?
"A inizio anno nulla faceva pensare di arrivare a questa situazione. La squadra non ha reso secondo le sue possibilità. Quando cambi un allenatore, lo fai non solo per i risultati ma anche se perdi il polso della squadra. E' una squadra piatta la Lazio e non è facile così riprendere il filo".
Si aspettava questo impatto positivo di De Rossi? E Tudor è la scelta giusta per la Lazio?
"A pelle ero sicuro della scelta di De Rossi. Non è una situazione facile quella di sostituire un mostro sacro come Mourinho. Serviva uno con un certo appeal con il tifo e chi meglio di lui? Non lo conosco come allenatore De Rossi ma mi sembra che già come calciatore fosse molto intelligente. A differenza di altri è riuscito a fare il cambio di mentalità da calciatore a tecnico. Si è calato subito con umiltà in questa mentalità. E ho la sensazione che stia facendo delle cose normali, semplici, che non è mica facile. E' andato al di là delle mie aspettative per il momento. Su Tudor dico che a pelle possa essere una scelta giusta, più che altro per il futuro. L'incognita è che a differenza di De Rossi non avrà lo stesso bonus da spendere come ha avuto De Rossi. E rispetto a Daniele, Tudor inizierà subito con 4 sfide importanti. Sento che vuole cambiare sistema di gioco, e facendolo in corsa ora con la pausa nazionale può avere qualche problema".
E' così complicato passare da una difesa da 4 a 3?
"Non è così semplice ma con i giocatori più bravi acceleri. Si sceglie un sistema di gioco di solito a inizio stagione e in base a quello fai anche mercato, in corsa lo scegli in base alle migliori eccellenze in gruppo. Secondo me la Lazio i centrali ce li ha. Lazzari rende meglio come esterno più che come quarto difensore. Forse qualche esterno alto è più sacrificato dal nuovo sistema di gioco. Vedremo Zaccagni, ma credo saprà adattarsi anche in mezzo al campo, e vedremo anche Luis Alberto come lo utlizzerà".
Veramente il calcio è cambiato così tanto?
"E' cambiato perchè adesso rispetto a prima hai meno tempo per pensare. Hai meno tempo e spazio, e questo va a discapito anche dell'aspetto tecnico. E poi è diventato un calcio molto più tattico. Ma prime e anche oggi vinci con i giocatori più forti. Forse c'è un ritorno a un ritorno ai duelli, agli uno contro uno, anche se fatti con più velocità".
Come valuta Thiago Motta? Cosa dovrebbe fare il prossimo anno?
"Faccio fatica a dargli un consiglio. Io penso che sarebbe meglio che rimanesse a Bologna, anche per una questione d'affetto che ho col club. Non so però come ragiona lui, se preferisce vedere ancora crescere la sua creatura o se vuole rimettersi in discussione".
Corsa salvezza, tante squadre in pochi punti. Che idea si sta facendo?
"Quest'anno c'è il Sassuolo come sorpresa negativa, che non mi sembra abbia una struttura e un ambiente che ha la capacità di giocare punto su punto. E' una seria candidata purtroppo per scendere. I migliori poi o se li è venduti o qualcuno è fuori per infortunio. Se sei abituato per lottare per altri obiettivi, è difficile poi adattarti a giocare per la salvezza. La Salernitana pensava di aver risolto i suoi problemi, invece è capitata in un'altra stagione difficile che non era così preventivabile all'inizio. Ma manca sull'asse centrale. Le altre se la giocheranno. Forse anche l'Udinese non è abituata a certe situazioni, mentre penso che il Cagliari ne uscirà fuori. Per il Frosinone è peggio, perché gioca bene e perde".