Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, è intervenuto durante "Piazza Affari" a TMW Radio per commentare vari temi.
Con l’arrivo di Andreazzoli è cambiato il cammino dell’Empoli
"Ci siamo rimessi in gioco. Le prima quattro gare abbiamo fatto zero punti. Contro l'Inter abbiamo fatto una gara che abbiamo perso di misura ma evevamo fatto una buona gara. La squadra è un po’ discontinua e dobbiamo lavorare su questo. Dopo un risultato del genere bisogna continuare. Dopo Firenze ci è sembrato ci fosse un calo. Il mister è molto bravo a migliorare i giocatori, a far esaltare le qualità tecniche e nello stile di gioco. Sono certo che qualsiasi sia il risultato potremmo uscirne bene e con tanti giovani valorizzati".
Andreazzoli è anche uno psicologo?
"Questo lo ha. Aurelio specialmente nella sconfitta riesce a far trovare equilibrio ed entusiasmo. Questo esercizio è molto difficile per l’allenatore e lo staff tecnico. Adesso il compito è quello di gestire meglio le vittorie. Sono vittorie impensate contro squadre importanti, come successo a Firenze, e possono farci salire su una nuvola. Dobbiamo, però, restare con i piedi per terra e cercare di fare il possibile, come stiamo facendo. Da domani ci alleniamo due volte a settimana e prepareremo la prossima partita".
Ha parlato con De Laurentiis della partita?
"Non c’è stato modo di commentare la partita. Oggi ci siamo sentiti e l’unica cosa di cui non abbiamo parlato è la partita".
Allora dei diritti TV?
"È una cosa che dura da un anno e mezzo. Aurelio non era d’accordo di sottoscrivere il contratto. Da imprenditore aveva le sue ragioni. Penso che avere la sicurezza per i prossimi cinque anni per la Serie A, con la possibilità di cambiare in corsa. Cambiare strada e fare una TV propria ci vuole un progetto più che una idea. Il progetto era quello di avere anche un partner che ci potesse accompagnare in questa avventura. Non è stato scelto sarà per la prossima volta".
Come si spiega che tanti allenatori sono toscani?
"Ora mi viene il mente Renzo Ulivieri che è stato ed è presidente degli allenatori. È ststo un lucido conosciutore di calcio. Il resto vi posso dire che forse è qualità. Passano tutti di qui e vengono valorazzati, toscani o non toscani. Poi c'è la fortuna e la non fortuna di cominciare bene sul campo. C'è chi ha la fortuna di cominciare e chi non la ha. L'allenatore deve fare tante cose come rapportarsi con questo mondo che è una delle cose più difficili dal mio punto di vista. Era già difficle negli anni 80 ora lo è di più. Adesso il calcio è più bello per certe cose e meno bello per altre. Questo esagerare con i calciatori stranieri lo sta facendo diventare un po' antipatico. Nessuno dei dirigenti si pone in questa difficoltà. Il problema è che comprando all'estero si paga in 4 anni, sei o sette, cosa che non si può fare in Italia. Questo decreto crescita è una pagliacciata. Per fortuna il governo ha avuto il tempo di mettere mano a questa cosa. È una cosa anti Italia e anti sistema calcio italiano. Se si prende un giocatore all’estero si paga il 30% dei contributi. Credo che sia una cosa che va contro il nostro calcio. È un'opportunità che viene data ma che per me è speculatiba Poi si vanno a vedere i risultati della Nazionale. Il governo sul decreto crescita ha messo mano. Spero metta mano sul fatto che se vado a prendere un giocatore all’estero lo pago in sei anni. Se lo prendo alla Juventus, invece, lo devo pagare subito. Sono sconcertato da questo atteggiamento dei dirigenti italiani".
La situazione di Baldanzi?
"Ora ha questo fastidio alla caviglia e non siamo riusciti a toglierli questo dolorino. Ora abbiamo capito di cosa si tratta. È una piccola e si spera che lunedì prossimo possa tornare in gruppo. Ora lo proteggiamo da un sacco di discorsi. Se si comincia a dire che hanno un prezzo e si parla di mercato queste cose incidono in maniera negativa. A me è successo di arrivare a gennaio con una squadre forte e pronta e per parlare di mercato si è perso per due mesi. Io sono vecchiotto ne situazioni ne ho vissute tante. Lui è un giocatore di grandi doti e potrebbe giocare tra un anno o due in squadre importanti. Nell’Empoli gioca comunque lontano dalla porta. In un club importante potrebbe giocare in avanti ed esprimere il suo massimo".
Che ne pensa del fatto che le gestioni delle società vadano a due velocità, con da una parte i bilanci puliti e in attivo e dall'altro lato una maggioranza di società molto indebitate?
"Io sono un esempio virtuoso e guardo in casa mia. Abbiamo qualche piccola difficoltà che rispetto alle difficoltà che ci sono nei club sono piccole ma a me danno fastidio. A me non piace guardare in casa d’altri. Io posso chiedere spiegazioni nelle dovute sedi e così tanto per capire. Non ho intenzione di aprire un nuovo fronte, semmai possiamo aprire un fronte per trovare una soluzione di sistemi. Bisogna vedere anche la situazione dei procuratori di cui riguardo alcuni sono anche amico. Gli dico anche apertamente che siamo in mano a loro per alcune situazioni. Adesso vogliono la procura e un'indennizzo per muovere i giocatori. Sono soldi che escono dal sistema. Queste sono cose che portano difficoltà al sistema. Noi presidenti e dirigenti siamo colpevoli di rimanere sotto a questo giochino. La colpa è nostra. Ci dobbiamo svegliare un po’ tutti".
Su Fazzini?
"Ho ricevuto una telefonata da un vice allenatore molto importanto e l’argomento è stato che ha visto Fazzini in TV. Per dirvi la qualità tecnica che ha vi posso raccontare che è stato out 8 giorni e quando è rientrato gli altri hanno fatto di media sette km di corsa e lui otto. Con questo voglio dirvi che atleta è. Questa tecnica e sgasata fa capire che giocatore può diventare tra due o tre anni. Lo hanno visto tutti".