A TMW Radio, durante A Tutta C, è stato ospite Ezio Capuano, allenatore del Taranto. Che ha spiegato la situazione che sta accadendo nel club:
Quale lo scenario ora?
"Sono arrivato a Taranto due anni fa in una situazione drammatica, ultimi in classifica. Ho voluto questa piazza fortemente. Il presidente mi ha convinto a sposare il progetto con tanta passione e siamo riusciti a fare una squadra buona con il quindicesimo budget arrivando sul campo secondi. Abbiamo fatto anche plusvalenze importanti, segno che la rosa era di livello. Abbiamo ottenuto risultati ma anche numeri notevoli per la gestione. Sono ripartito, non volevo, avevo tante richieste, ma per come sono amato da questa gente sono rimasto. Sono andati via tanti giocatore della stagione scorsa, con tanta umiltà, andando a scovare dei giocatori interessanti, abbiamo costruito un ottimo gruppo. E poi quello che è accaduto lo sappiamo ma non sta a me commentare. Sono dati inconfutabili e ho perso. Vista che ho una dignità, ho chiesto scusa a tutti, ma sono situazioni che non pensavo mai potessero esserci. Il mio più grande successo è aver ricreato il senso di appartenenza da parte di una città che aveva smesso di amare la sua squadra".
Ha sentito negli ultimi giorni Giove? Si può arrivare a una risoluzione consensuale?
"Qualcuno ha speculato, la mia lettera è stata fatta col cuore ma mi dicono che mi dovevo dimettere. Ma la gente non conosce le normative. Un allenatore tesserato, nel momento in cui dà le dimissioni non può essere tesserato da un'altra squadra fino alla fine del suo contratto. Io resto a disposizione del Taranto Calcio ma non sono contento di tutto ciò, non me la sento di condividere un progetto straziante".
Adesso cosa si aspetta?
"Non ci si aspettava mai che non si potessero pagare gli stipendi. Taranto, essendo recidiva, ora ripartirà con una penalizzazione pesante ma non avevo percezione che potesse accadere. Ora spetterà al presidente prendere decisioni. Per due anni sono stato orgogliosamente responsabile dell'area tecnica con risultati che parlano da sè. Quello che ha fatto il presidente è una decisione meditata e avrà i suoi motivi. Se cambiassero gli scenari e ci fosse una proprietà forte, potrebbe cambiare tutto. Io guardo la situazione attuale ed è difficile. Resto a disposizione di una persona che dovrà prendere delle decisioni. Sicuramente non sono contento. Cosa farò? Dovrò trovare un accordo, ma il mio futuro non dipende da me per le regole attuali".
Mesi fa non ha mai capito che la situazione era questa?
"Tranne la penalizzazione per un mancato pagamento di poche ore, non avevo percezione che potesse esserci un terremoto simile. Sapevo che serviva fare le cose con parsimonia e oculatezza. Ho avuto richieste con progetti pluriennali ma non ho mai avuto il coraggio di andare via. Avevo chiesto di essere liberato cinque giorni prima, perché avevo percepito che qualcosa non era andato. C'era qualcosa che chiedevo e non veniva fatto. Cominciai ad avere dei dubbi".
E ora?
"Siamo ben tutelati ma credo che a tutti ora convenga trovare una soluzione. Se non ci sarà, è normale che dovrò essere a disposizione del Taranto Calcio. I calciatori? Li ho sentiti tutti, non li abbandonerò mai. Sono preoccupati, vogliono andare via tutti e io mi sento gravemente responsabile di quanto accaduto, anche se in buona fede".