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Camplone: “Merola fondamentale per Pescara. Futuro? Aspetto mia occasione!”
10 mag 2024 18:58Calcio
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Nella serata di TMW Radio, all’interno di “A Tutta C”, è intervenuto mister Andrea Camplone.

Da bandiera del Pescara, ora Play-Off contro la Juventus Under23…
“Partita difficile per il Pescara, la Juventus è forte e ben allenata. Bastava il pareggio nel turno precedente ed è arrivato”.

Punto forte e punto debole del Pescara?
“Il punto forte è stato Merola. Il punto debole, ogni tanto, la difesa, che spesso si addormenta. Pure se con l’arrivo di Cascione ora si gioca più coperti”.

Quanto gioca come ruolo il fattore campo?
“Ci saranno più tifosi col passaggio del turno, ma c’è sempre polemica attorno questa squadra, con un ambiente un po’ difficile”.

Qual è il modulo preferito con cui ha fatto giocare le sue squadre?
“Ho fatto sempre il 4-3-3, poi albero di Natale, poi a Perugia col 3-5-2 abbiamo vinto il campionato. Quando un allenatore è in campo deve fiutare il cambiamento ed essere in grado di tirare fuori il massimo dai calciatori”.

Spettatori aumentati di un terzo rispetto allo scorso anno in C…
“Ci sono tante squadre col blasone della B, quindi i tifosi vanno di più allo stadio. Ci sono piazze come Pescara e Perugia dove le contestazioni rovinano un po’ il clima. Nei tre gironi ci sono squadre dal seguito importante lungo tutta l’Italia”.

Perugia-Rimini: che partita sarà?
“Il Rimini da quando ha cambiato allenatore ha fatto una bella rincorsa. Occhio pure al Taranto di Capuano, che è una squadra motivatissima”.

Che ne pensa di Eziolino Capuano?
“Capuano lo conosco bene. Lui è sempre stato naif nei suoi interventi. È un allenatore che si è fatto da solo. Ha ricevuto indietro poco rispetto a quanto ha dato. Sullo stile comunicativo è molto schietto e mi piace, attacca quando deve attaccare e si difende quando deve difendere”.

La chiave tattica del Perugia?
“Il calcio di adesso non è più posizionale, bensì circolare. Tutti fanno un po’ tutto. Il Perugia di quest’anno ha sofferto il fatto di non avere prolificità davanti”.

Sulle tre vincitrici dei gironi che ci racconta?
“Il Cesena aveva programmato di fare questa stagione e ha dominato. Il Mantova era stato ripescato, la Juve Stabia voleva salvarsi… invece sono stati bravissimi a fare il massimo. Avellino e Benevento erano favorite, hanno speso tantissimo e non hanno reso. Lo stesso si può dire di Padova, Vicenza e Triestina”.

Il Bari?
“Il Bari ce l’ho nel cuore. Rischiava di andare in A e ora rischia di retrocedere. È una piazza incredibile, facemmo i Play-Off dopo una grande rimonta. Quest’anno gli ha girato tutto storto e quattro cambi allenatore sono troppi”.

Che tipo di bacino è la Serie C?
“La Primavera ti forma molto meno della C. In Primavera resti sempre nella società d’appartenenza e non cresci a livello caratteriale, dalle più piccole cose, come la carenza di strutture che a volte ti costringe ad adattarti”.

Che ne pensa delle Under23 delle squadre di A in Serie C?
“Se vogliamo coltivare un bacino di giocatori per ricaricare quelli che hanno una certa età bisogna cominciare così, con il coinvolgimento e mix”.

Una parola sul Catania?
“A Catania hanno cambiato spesso. La squadra è troppo vecchia, con giocatori che non hanno a che fare con la Serie C e fanno fatica mentalmente, dato che tecnicamente sono eccelsi. La Serie C ha pochi tempi di recupero e ha più agonismo”.

A chi darebbe la palma del miglior allenatore?
“A pari merito Casertana ed Audace Cerignola. Partite in sordina, hanno fatto grandi risultati giocando pure un bel calcio. Ci metto pure l’Atalanta Under23”.

Tornando a Perugia e Pescara, grandi piazze con grandi contraddizioni societarie…
“Stanno vivendo una situazione identica. Santopadre è contestato come Sebastiani. Tutti gli gridano di andare via, ma poi il problema è trovare dei sostituti. Bisogna essere sinceri e non dire stupidaggini ai tifosi. Non bisogna prendere in giro i tifosi con inutili proclami, perché creando le aspettative ti crei da solo il problema di doverle esaudire”.

Il suo futuro?
“Guardo le partite, mi tengo informato. Vorrei tornare presto ad allenare. Non ho procuratori e agenti, quindi spero si ricordino di me”.

Alessandro Sticozzi