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Calamai: "Weekend negativo per gli arbitri. De Gea un valore per il calcio italiano"
07 ott 2024 13:57Calcio
© foto di Giacomo Falsini

A TMW Radio è il momento di Penna e Calamai, l'editoriale a cura di Luca Calamai: "Partiamo da una riflessione che riguarda il mondo arbitrale. Non c'è dubbio che oggi un piccolo campanello d'allarme va dato. Ci sono tante cose che ci hanno lasciato dei dubbi, a partire dal rigore non dato alla Roma a Monza su Baldanzi. Avviso ai naviganti, una volta il mese preoccupante era novembre, perché il campionato prende un percorso e si incattivisce un po', ieri invece ttanti episodi ho visto che mi rendono perplessi. C'è questo uso furioso del VAR cher non ci convince. Speriamo che sia stato solo un brutto fine settimana, perché abbiamo bisogno dei nostri arbitri nella forma migliore, soprattutto in un campionato come questo dove non c'è un vero padrone. Mi auguro che Rocchi riporti alla sua squadra che si deve rientrare dopo la sosta con un altro tipo di forma. Anche ieri diversi casi in Fiorentina-Milan, ma come ha detto Fonseca ora serve leggere certi tocchi che ci sono. Serve poi dare una chiamata a partita del VAR alle squadre. Poi passo a De Gea. Il calcio italiano forse non ha capito l'importanza del suo arrivo. I primi a non capirlo sono stati proprio i fiorentini. E' arrivato nel silenzio, con l'etichetta di pensionato. E' un valore invece per la Fiorentina e per il calcio italiano. E' un calciatore di livello mondiale che determina. Fanno vatti i complimenti a Pradè, che ha portato un numero uno vero. L'altra faccia della medaglia è Douglas Luiz della Juventus. Sono stati fatti grandi elogi a Giuntoli, ma anche lui può sbagliare. E' costato tanto, ma non sta dando alla Juve quello di cui ci si aspettava, come altri nuovi, Koopmeiners non incide per quello che poteva incidere ad esempio. La Juve è lontana da Inter e Napoli proprio per questo. Complimenti poi a Gasperini, che valorizza i calciatori. ha preso Retegui, che era un buon progetto e già ha segnato sette gol, diventando quello che serve all'Italia. Poi cito l'Udinese, esempio del buon calcio, che valorizza i giocatori, con valori tecnici importanti. E poi chiudo con Conte, i cui nemici sono le carezze degli avversari. Tutti vogliono scaricargli l'etichetta di favorita, ma state attenti, non esiste allenatore più bravo in Italia nel gestire un gruppo con un unico obiettivo. Occhio che se il Napoli scappa, sarà difficile riprenderla".

Daniele Petroselli