Durante la consueta rubrica Penna e Calamai, Luca Calamai ha toccato vari temi in diretta su Tmw Radio.
La Serie A riparte dal caos arbitrale.
“Oggi non si può non partire dagli arbitri. In quest’anno, in cui ho lavorato con gli arbitri in ambito comunicativo, ho avuto l’opportunità di conoscere da un punto di vista umano i direttori di gara. So che notte avrà passato Gianluca Rocchi, avendolo conosciuto. Ciò che è successo in Juventus-Bologna è totalmente assurdo, ma non c’è assolutamente dietrologia. Se un arbitro di livello però non vede un rigore del genere che arbitro è? Poi il Var dovrebbe rasserenare l’arbitro. Rocchi, che ha vissuto l’era pre e post introduzione del Var, mi diceva di quanto la tecnologia fosse utile nel togliergli tensione. In ogni caso gli errori non ci sono stati solo a Torino, perché anche a Firenze e a Milano ci sono state delle direzioni insufficienti. Credo che questi episodi riportino comunque la necessità di dare una chiamata per le panchine riguardo le revisioni al Var”.
Come hai visto il Napoli?
“Per il momento sette a Garcia. Pensavo che il Napoli avrebbe patito la perdita di Spalletti, anche considerando il rapporto che si era instaurato tra quest’ultimo e il gruppo. Ora non so se il Napoli vincerà lo scudetto, ma il lavoro di Garcia al momento è stato formidabile“.
Sulle difficoltà delle romane invece?
“Alla Lazio darei quattro, la Roma tra il cinque e il sei. Per i biancocelesti fatico a pensare che possa essere solo l’assenza di Milinkovic a cambiare le cose. Al momento non si vede nulla del calcio di Sarri. Dybala-Lukaku invece per i giallorossi sarebbe tanta roba ed è quello che serve alla Roma. Spero non siano vere però le voci che vedono Mourinho protagonista di un anno di transizione, in attesa di una chiamata dall’Arabia Saudita”.
Mancini sulla panchina dell’Arabia Saudita?
“Insufficiente il voto per Mancini, da cui mi aspetto ancora dei gesti di scuse. È un tradimento ciò che ha fatto e resto stupito da che cosa possa fare con tutti i soldi accumulati in Arabia. Voler passare come vittima è veramente assurdo”.
Le cosiddette piccole danno invece grandi risposte.
“Sette a Verona e Lecce, che l’anno scorso hanno lottato per la salvezza, ma che sono costruite bene. Hanno talenti veri, il che fa capire che chi sa lavorare bene riesce poi a raccogliere risultati anche senza spendere tanto. In più non dimentichiamo un ottimo Frosinone”