Ospite d'eccezione a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il giornalista Luca Calamai.
Che ne pensa dell'addio di Mourinho a Roma?
"Per me Mourinho ha fatto danni. Come se fosse usciti da un'ipnosi collettiva. La Roma ha fatto una cosa da società. Poi le società decidono. Avevo la sensazione di una società che non lo faceva, che si era consegnata all'allenatore. C'era guerra contro il mondo e non è nello stile degli americani e di una società come la Roma. E in questa ipnosi collettiva nessuno guardava la classifica. Sono curioso di vedere le prossime tre partite della Roma, tutte alla sua portata. Sono curioso di vedere la reazione della squadra. Se vive il divorzio come Mourinho come una liberazione o come una colpa".
La scelta di De Rossi come quella di Inzaghi alla Lazio?
"Sinceramente no. In quella Lazio c'era Lotito, un presidente sempre presente lì. Chi sostiene De Rossi in questo momento? Inzaghi aveva Lotito e Tare, e lui ci stava comodo, con un confronto quotidiano. Qui chi c'è? De Rossi non è partito bene nel suo mesterie, ma con chi si confronta a Roma? La Roma per un mese sarà in autogestione. Se il gruppo sposa De Rossi e fa vedere di che pasta è fatto e si crea questa compattezza, allora può succedere qualcosa. Ma serve una società forte alle spalle".
Che dice su Allegri?
"Ho una grande stima per Allegri, sta tenendo questa filosofia che per vincere bisogna fare la guerra a tutti. La battuta su guardie e ladri che c'entra? Ma io Juve ho bisogno di queste battute? Una società può permettere a un tecnico di diventare padrone del gioco? Non vogliamo questa esasperazione, che tutto diventi guerra. La Juve è in formato Scudetto, sta crescendo Vlahovic e non è più una squadra corto muso".