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Calamai: "D'Aversa, gesto non tollerabile. Atalanta strepitosa. E a Ibra dico di tenere Pioli"
11 mar 2024 13:53Calcio
© foto di Giacomo Falsini

A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è arrivato il momento di Penna e Calamai, editoriale di Luca Calamai: "10 va a Barella, perché tante volte si è parlato di errori arbitrali e delle simulazioni che sono un gesto di slealtà sportiva che mette in difficoltà l'arbitro. La scelta di Barella, simbolo del calcio italiano, di sua spontanea volontà di scusarsi per il gesto durante Inter-Genoa è bellissima. Mi auguro che sia l'inizio di un qualcosa che sgretoli questo atteggiamento di slealtà. E' vero che lo ha fatto una settimana dopo, ma lo ha fatto e poteva non farlo. Spero che diventasse un modello. Voto 0 a D'Aversa, sono gesti non tollerabili. Non può essere lo stress da partita a giustificare qualcosa del genere. Brutta tegola Zirkzee, che non è solo il bomber del Bologna ma il legame di tutta la squadra e mette in affanno le ambizioni Champions del Bologna. 8 all'Atalanta, strepitosa, e a Koopmeiners. Si è esaltata per le scelte di Sartori, andato via lui c'era il dubbio che potesse venire meno la capacità di scegliere talenti. Koopmeiners fa capire che questo meccanismo è ancora perfetto. Gasperini valorizza ancora i giocatori e li fa crescere, il metodo Atalanta funziona. E' un esempio per chi ha ambizione di costruire qualcosa d'importante senza enormi bacini d'utenza e grandi budget. 6 di stima ad Italiano. E' stato bravissimo, ha affrontato la squadra più in forma del momento mettendola in difficoltà, ha sbagliato ancora un rigore ma già ieri sera per molti era da cacciare. La mia riflessione è che è finito un percorso e se fossi Italiano non avrei dubbi ad ammetterlo. E' una storia incredibile e inspiegabile. 7,5 a Inzaghi per la marcia straordinaria dell'Inter. Ha cominciato il campionato con una spada di Damocle, ossia doveva dimostrare di vincere lo Scudetto ora o mai più. Oggi abbiamo davanti un allenatore che ha completato il suo percorso di crescita e teniamocelo stretto. Ed è giusto elogiare anche Pioli, che da cacciato sicuro si sta riprendendo il suo Milan. Milan che non incanta ma vince, il cui progetto va rilanciato. Se fossi Ibrahimovic, uno come Pioli, anche leale, non lo perderei. Chiudo con il Verona, che è un'altra storia incredibile. Sembrava qualcosa pronto da esplodere, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla loro salvezza anche dopo quanto accaduto a gennaio, invece rieccolo lì Baroni, un normal man".

Daniele Petroselli