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Bruno Pizzul, il ricordo degli opinionisti di TMW Radio
05 mar 2025 16:05Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' scomparso all'età di 86 anni Bruno Pizzul, storico telecronista Rai. E a ricordarlo sono stati gli opinionisti di TMW Radio e gli ospiti di giornata.

Stefano Impallomeni: "Un gigante del giornalismo sportivo, mi piaceva come interpretava il ruolo di telecronista, accompagnava l'evento e non era mai protagonista. Mi ricordo che fece una finale dell'U17 in cui giocavo contro la Germania, che perdemmo, e fu lui a fare la telecronaca, con la stessa umiltà e grandezza. Era un uomo colto e raffinato, ci lascia una grande persona. Uno di grandi valori, determinato, un grande professionista". 

Guido De Carolis: "E' sparita una persona di famiglia. Ho tanti ricordi da spettatore legati a lui. Un gran signore e una persona che raccontava il calcio in maniera sobria e puntuale. Una grande perdita, un maestro per chi fa il telecronista oggi".

Antonello Valentini: "Ho avuto il privilegio di frequentare molto Pizzul. Arriva in Nazionale nel 1987, quando lui aveva appena assunto quel ruolo dopo Martellini. Un grandissimo signore che non conosceva l'arroganza, nonostante la stazza riusciva sempre a entrare in punta di piedi in ogni contesto. Grande professionista e umiltà, era una chioccia per i colleghi più giovani. Ha fatto una grande carriera, appartiene a quella stirpe di scuola Rai che conta nomi importantissimi. Un aneddoto? Nel '92 andammo in una trasferta e nella squadra c'era Lentini, e Pizzul ogni tanto mi faceva uno sfottò dicendo 'Va-Lentini'".

Paolo Paganini: "Era una grandissima persona, oltre che un maestro di giornalismo. Era una persona straordinaria che ci ha insegnato tanto, anche per la carica umana che aveva. Mi ricordo una volta che giocava a carte, a scopone, nel ristorante vicino alla Rai di corso Sempione. E lui mi chiese di giocare, ma feci dei disastri. Ma alla fine mi rincuorò, dicendo però 'E' meglio che ti dedichi ad altro'".

Massimo Caputi: "E' un grande dolore, ho avuto il piacere di lavorare insieme a lui in Rai a inizio anni Duemila, una persona di una semplicità incredibile. Un grande giornalista ma anche una bella persona. Nel '90 e '94 per TMC seguivo i grandi eventi calcistici e incontravo lui, che è stato sempre un maestro e un punto di riferimento. Non era mai protagonista lui ma la partita".

Alessandro Renica: "Una persona umile, che conosceva bene il calcio. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, si capiva che era una persona importante, un grande uomo. per me è stato il Maradona dei telecronisti".

Beniamino Vignola: "Lo incrocia purtroppo all'Heysel, che commentò in maniera impeccabile. Mi ricordo le sue telecronache della Nazionale, riusciva a tenere con la sua voce le partite sempre vive. Una grande voce".

Fulvio Collovati: "Una delle mie prime telecronache la feci con lui. Era un amico, un compaesano perchè sono friulano. Ci capivamo alla perfezione, una voce inconfondibile, una persona leale, onesta. Quando se ne va una persona cara è sempre un dispiacere. L'ho intervistato poco tempo fa, non si muoveva perché amava la sua terra, il Friuli, per far capire che persona era, legata a certi valori. Un personaggio d'altri tempi. Ho fatto telecronache con lui, mi ricordo che mi portò a Barcellona a mangiare in un ristorante sul porto. Mi fece bere e fu difficile poi fare la cronaca. E' stato poi un grande conoscitore di calcio, perché lo ha vissuto anche sul campo".

Riccardo Cucchi: "Una giornata molto triste. Ho avuto l'onore di lavorare con lui. La mia generazione è nata vivendo il calcio in tv con Martellini e Pizzul, veri maestri della parola. La soggezione era tale che non mi faceva essere me stesso. Fu lui con la sua empatia ad aiutarmi. Quella del '92 fu la mia unica Olimpiade, fui vicino a lui in quella occasione e ricordo che Pizzul mi vedeva un po' preoccupato, ma mi disse che non dovevo prendere appunti ma guardare solo cosa succedeva. Fu una grande lezione. E' stato se stesso, era semplice, umano, sensibile, sia come persona che come professionista. E' stato un grande narratore di calcio che ci mancherà tanto. Non era il protagonista delle telecronache, lui era un testimone di quanto accadeva. E quel tipo di telecronaca non è superata".

Roberto Bernabai: "Il primo approccio fu di soggezione, perché era un maestro e mostro sacro. Mi ispirai a Martellini e Pizzul nella mia professione, Bruno è stato l'evoluzione della telecronaca. Dal tono compassato ed elegante di Martellini si è passati a un narratore di emozioni. L'evento era prioritario rispetto a qualsiasi altra cosa. Sul piano umano poi è stato una rivelazione. Abbiamo fatto trasferte insieme, era uno di noi, un amico e un collega con cui si ricordavano aneddoti e dispensava consigli. E' stato un personaggio che ci ha riempito la vita. Ci mancherà un personaggio come lui".

Daniele Petroselli