TMW Radio
News
Brambati: "Milan, male anche le polemiche post-gara. Roma, la società non ha ancora deciso su Mou"
11 gen 2024 15:54Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A dire la sua sui temi del giorno a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato l'ex calciatore e procuratore Massimo Brambati.

Un pensiero sul Milan che esce dalla Coppa Italia:
"Male, perché tra le altre cose non mi sono piaciute le dichiarazioni nel post-gara. Ci si è appellati al rigore che non si doveva dare, quando c'era quello clamoroso uno prima e l'Atalanta doveva essere in vantaggio. Come non avere una non lucidità così!? Non c'era quel rigore? E' una questione tutta da vedere, ma l'altro era chiarissimo. E poi un difensore non può mai affrontare una punta in quel modo. Il tuo giocatore ha fatto un clamoroso errore e lo hai messo tu. Devi sapere che difensivamente parlando Jimenez ha grosse lacune, viste già a Empoli".

Pioli ha finito i bonus?
"Di sicuro qualche obiettivo lo ha fallito, come gli ottavi di Champions. E' vero che era un girone difficile, ma hai perso in casa col Dortmund che era la vera partita da vincere. In campionato sei lontano dalla vetta, l'EL è un altro obiettivo, forse l'unico rimasto. Nove punti sono tanti ma non sono un'immensità, quindi vediamo, però è logico che serpeggia all'interno dell'ambiente una certa sensazione, che Pioli è a fine cora. Non so che appeal abbia ancora adesso il tecnico. Leao? Anche io ieri ho visto la postura del giocatore. Hai dietro un allenatore che da anni ti dice cosa fare e cosa no, come trascinare la squadra perché ha i mezzi tecnici per farlo, però devi essere propositivo anche con la postura. Non riesce propri a fare la differenza come dovrebbe fare".

E Mourinho? Non è possibile criticarlo ora?
"Detto che non ho visto il fallo, perché non ho visto la partita. L'anticipo che fa la punta per farsi prendere lo insegnava Boniek alle punte del Bari quando era tecnico. Ed era il 1992. Se devo parlare di Mourinho, dico che va preso a 360 gradi. Ha portato una coppa che la Roma non ha mai visto nella sua storia europea e l'ha portato in finale di EL. Ma non solo. Ha portato 70mila persone allo stadio tutte le domeniche. Quindi uno deve mettere sulla bilancia i pro e i contro. I contro sono che lui ha questa 'malattia' dell'arbitrite, quando perde fa così. E va contro quello che è il modo di pensare della proprietà, che mi dicono sia combattuta, perché sta vigilando sul mercato e non è detto che non lo rinnovi. Un procuratore molto vicino alla Roma mi ha detto che la proprietà non ha ancora deciso e sta monitorando. E lo sta facendo forse anche perché non ci sono tutte queste opzioni sul mercato e poi pensando alle ripercussioni ambientali di un addio e di un'altra scelta. Per me la decisione deve essere già presa, e quindi rinnovi di un anno almeno. Se sei un giocatore e sai che c'è un allenatore che non ha la fiducia della società c'è un altro atteggiamento, anche inconscio".

Che ne pensa del caso Samardzic?
"Logico che per acquisire le prestazioni del giocatore devi avere l'accordo con entrambi. Ora è una guerra di nervi e intenti. Lo stesso procuratore con cui ho parlato ieri è molto amico di Allegri, il quale gli ha detto che alla Juventus la grande differenza la sta facendo Giuntoli, non solo con i rinnovi e il mercato ma all'interno dello spogliatoio. Ha un ascendente importante sui giocatori, cosa che probabilmente mancava prima".

TMWRADIO Redazione