A dire la sua sui temi del giorno a TMW Radio, durante Maracanà, è stato l'ex calciatore e procuratore Massimo Brambati.
Juventus, Allegri sembra che sia all'ultimo atto. A fine stagione andrà via:
"A me hanno detto che in questo periodo uno si dovrebbe già mettere a tavolino in una società importante come la Juve e delineare dei programmi, che non sono solo il contratto dell'allenatore ma anche il futuro della società a livello tecnico. Invece pare che Giuntoli non si sia seduto con Allegri. E pare ci sia stato un contatto con Thiago Motta. Pare che alla Juve stiano anticipando la chiusura del contratto con Allegri. Forse stare troppo in un ambiente le motivazioni vengono anche meno. E' vero che lo conosci bene un ambiente, ma poi forse se ti senti in una comfort zone non dai il massimo. Quando comincia a non avere più in mano i giocatori, conviene davvero cambiare aria".
Cosa aggiunge?
"Forse la proprietà si è intestardita e ha pensato che tutti gli Scudetti li ha vinti lei e non i calciatori e l'allenatore. C'è stata una sorta di onnipotenza che ha colpito il club, non la proprietà. Forse non riesce a trovare il bandolo della matassa, non basta solo Giuntoli ma altre persone. Per me l'uomo giusto è uno, che vuole tornare e non mette davanti il proprio ego. E ci sono pochissime possibilità che torni, pari a zero. Con tutto il rispetto che ho per Thiago Motta, tra lui e Conte non c'è paragone. Con Conte non rischi nulla, se cadi, cadi in piedi".
Chiesa lo venderebbe?
"No. Che sicuramente ha dei problemi e non ha avuto un allenatore che lo ha capito forse è vero. Conta anche l'aspetto psicologico. Ad esempio prima della sfida con l'Inter sembrava titolare e poi parte lui dalla panchina e il rientrante Rabiot titolare, con al suo posto Yildiz...".
Dybala, la Roma deve puntarci ancora?
"Deve dimostrare di essere Dybala, anche con la continuità fisica e non solo di prestazioni. Non può un giocatore così perdere 2-3 mesi in totale incide. Credo che la Roma debba fare una riflessione. Lui e Lukaku sono straordinari ma poi è il rendimento che parla".