Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha parlato a TMW Radio del calciomercato italiano: "C'è stata più un'alchimia giuridica che economica. Si torna a prestiti, obblighi. C'è la necessità di risanare i conti dopo la pandemia e molti club agiscono in maniera parsimoniosa, senza prendere troppi impegni e cercando di dividere le spese. La debolezza finanziaria del nostro calcio è sempre più evidente e c'è bisogno di far aumentare i ricavi anche col mercato. Se non si vuole dar nulla al calcio perché è un mondo di spendaccioni, diamo modo al calcio di crescere, perché i club sono in grossa difficoltà. L'Italia ha ancora grandi potenzialità ma si devono mettere nelle condizioni di esprimersi. Credo sia un asset fondamentale per i club formare dei calciatori in casa per poi fare plusvalenze. Ma per farlo devi avere un centro sportivo, i campi. Il Decreto Crescita? E' stato abolito il regime speciale, ora succede che se voglio prendere un ragazzo di 19 anni ho un beneficio fino a 600 mila euro. Il risultato di favorire i giovani italiani non lo ottengo comunque. E' un beneficio che ha dato più vantaggi che svantaggi ma doveva essere abolito, anche se gradualmente. Ora il calcio però deve pretendere degli interventi normativi per permettergli di essere più competitivo".
Infine sulla situazione economica dell'Inter: "Come anche la Juve ha un indebitamento molto alto, circa 800 milioni a testa quello lordo, ma ai fini contabili conta quello netto. Questa cifra va ridotta di sicuro, ma l'indebitamento finanziario netto e molto meno della metà per tutte e due. Vuol dire che è un indebitamente alto ma compatibile con gli introiti che ha il club ed è tutto come richiesto dalla UEFA".