Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Cosa ci dice la crisi del Napoli?
“Ci racconta che il calcio non è affatto semplice, lo rendono semplice i grandi interpreti, dai giocatori agli allenatori fino ai dirigenti. La presunzione massima non funziona, anche nel calcio. Credere che questa squadra potesse essere allenata da chiunque è un’esagerazione che corrisponde poi a quello che stiamo vedendo oggi. Credo che nessuno al mondo avrebbe rimproverato nulla a De Laurentiis se non avesse detto le cose che ha detto, dal fare a meno di Spalletti e Giuntoli al casting degli allenatori. Un collasso così repentino e rapido da far dimenticare momentaneamente un successo storico come quello dello Scudetto deve far riflettere il Presidente. Il suo modo di agire ha creato questa situazione.”
Come giudica le tantissime polemiche arbitrali?
“La cosa importante è non allinearsi al pianto altrui. Questo errore clamoroso su un fallo evidente di Bastoni convalida un gol irregolare. Io non voglio pensare al complotto, ma bisogna analizzare le cose e bisogna parlare per esempio di Nasca, che al VAR è recidivo visto che è al terzo errore clamoroso. C’era lui al VAR anche sulla clamorosa spinta di Iling su Ndoye, se continua a fare questi errori vuol dire che c’è bisogno di un cambio evidente nella classe arbitrale. C’è un problema nell’assetto arbitrale, poi ci vengono date delle spiegazioni assurde. Rimaniamo clamorosamente a favore del VAR, però dobbiamo raccogliere il giusto spunto di Andreazzoli e ragionare sull’uniformità di giudizio. Perché vengono dati dei rigorini, perché specialmente alcuni arbitri come Fabbri fischiano in continuazione. O si arbitra alla Orsato lasciando giocare, o si fischia in continuazione. Ci vuole però uniformità. Il miglior arbitro è quello che non si nota. Non ho grande fiducia in Rocchi, avevo grande fiducia in Rosetti e ci vorrebbe una figura del genere, non un Rocchi che ha sbagliato tantissimo da arbitro e sbaglia anche da designatore. Questa incertezza e questa voglia di mostrarsi trasparenti, ma senza cercare soluzioni, crea imbarazzo. Dopo tanti errori bisognerà trovare una soluzione e questa dovrebbe arrivare dai vertici, ma con questi protagonisti non ci sono soluzioni. Tutto questo presta il fianco ai complottisti.”