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Antognoni: "Sempre legato alla Fiorentina, difficile però arrivare in Champions. Juve-Inter, sarà duello fino alla fine"
22 nov 2023 16:59Calcio
© foto di Federico De Luca

Grande ospite a TMW Radio, durante Maracanà. A intervenire l'ex bandiera della Fiorentina, anche da dirigente, e della Nazionale Giancarlo Antognoni.

Numeri 10, come mai sono sempre più rari nel calcio odierno?
"In effetti è così, il calcio italiano almeno ma anche in generale ha dimenticato i numeri 10. Prima ci si costruiva la squadra attorno, oggi invece si è evoluto e non è più così. Poche squadre lo usano, forse per paura di essere troppo sbilanciati in avanti. Ma così si perde in fantasia e spettacolo".

Quale un 10 che le è piaciuto di più negli ultimi anni?
"Di solito è il giocatore più rappresentativo, Luis Alberto mi piace molto. Ha trovato qualche difficoltà nell'ultimo periodo ma è un grande giocatore. Nico Gonzalez è più seconda punta o esterno".

Quale la sua opinione sulla qualificazione a Euro 2024 dell'Italia?
"Solitamente l'Italia parte sempre favorita nelle grosse competizioni, tranne in questi ultimi periodo dopo i due fallimenti Mondiali. C'è però sempre da avere timore da parte degli avversari. Spalletti ha avuto poco tempo ma ha fatto un ottimo lavoro. Anche se siamo in quarta fascia, credo che l'Italia rimanga sempre una delle favorite e sarà competitiva".

Fiorentina, se tornasse indietro cosa farebbe e cosa non rifarebbe?
"Oggi è il 22 novembre ed è un giorno particolare per me. Per me c'è sempre una compensazione nella vita, a cose negative poi ci sono cose positive. Sono sempre legato a Firenze, ho vinto più da dirigente che da calciatore. In questo momento stare fuori mi disturba un pochino, ma poi per incomprensioni e altre situazioni ho preferito lasciare. Ma il mio rapporto con Firenze è sempre stretto. Tentativi? Ora è difficile. Seguo sempre la Fiorentina, ma comincio ad avere un po' di anni, stare fuori può far bene anche per valutare certe situazioni".

Dove si colloca tra i numeri 10?
"Io mi metto nn nel podio, ci sono stati giocatori molto più bravi, Totti, Del Piero, Rivera, ma farei più una distinzione dei periodi. In quello in cui ho giocato io è uno dei migliori. C'era D'Amico, Beccalossi, poi negli anni Ottanta sono arrivati gli stranieri migliori nel ruolo, non come oggi che ne arrivano anche non di livello".

Un accostamento tra Messi e Maradona?
"Gli mancava il Mondiale ed è riuscito a vincerlo. Lo ha vinto principalmente lui quel titolo. Maradona per me rimane sempre il numero uno però. Messi oggi lo metterei dietro a Maradona, terzo Ronaldo".

Italiano: come mai con lui il centravanti segna poco? E' un discorso di gioco o di interpreti?
"Gli allenatori oggi giocano difficilmente con due punte e un trequartista, quindi per un punta lì davanti da soli è difficile. Però se creano spazi per eventuali inserimenti dei centrocampisti, allora si risolve la cosa. Infatti fa gol Gonzalez. Non dico che la colpa è dell'allenatore, assolutamente, ma forse servirebbe verticalizzare un po' di più".

Guardano la classifica, la Fiorentina può pensare alla Champions?
"Guardando la classifica sicuramente è lì, ma le prime sono Inter, Juventus, Milan e Napoli, potenzialmente più forti, poi Fiorentina, Atalanta e tutto il resto. E qui allora se la può giocare, ma per l'Europa League e la Conference. La Champions non è semplice, ma se cominciano a segnare le punte qualcosa può cambiare".

Juve-Inter come la vede?
"Bella partita, il derby d'Italia è sempre molto tattico. Conosciamo le caratteristiche delle due squadre, l'Inter ha più chance anche se gioca a Torino, la Juventus è più riposata. Vedo un piccolo vantaggio per l'Inter ma sarà un duello che si protrarrà per tutto il campionato per lo Scudetto".

Quale calciatore la diverte di più?
"Leao, che ha un po' più fantasia, Lautaro in fase realizzativa, Luis Alberto. ma ce ne sono di talentuosi in tutte le squadre, di giocatori che determinano le partite".

Come mai i giovani faticano a trovare posto in Serie A?
"I talenti ci sono, già nei miei anni c'erano giocatori interessanti. L'importante è farli giocare, c'è poco spazio per gli italiani. Gli allenatori non hanno la percezione di poter inserire questi giovani in certi contesti. Forse il salto è troppo grande dalla Primavera alla prima squadra, quindi forse serve un passaggio con l'U23 come fanno Juve e Atalanta. Se tutte le squadre facessero così, potremmo vedere qualche giovane in più in A".

Come valuta Chiesa?
"Federico lo conosco bene, a Firenze ha fatto grandi cose. Oggi il migliore alla Juventus è lui, e anche in Nazionale come ha dimostrato nelle ultime partite".

TMWRADIO Redazione