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Ag. Rugani: "Nello scacchiere Juve ogni pezzo è importante, lui si è sacrificato"
19 gen 2022 20:20Calcio
© foto di Federico De Luca

Davide Torchia, agente del difensore juventino Daniele Rugani tra gli altri, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti, iniziando dal rinnovo complicato di Dybala: "Tornando indietro, con i vari slittamenti, sembra esserci dell'attrito che però non credo ci sia. Tornare indietro non è mai bellissimo ma la situazione per me non può essere economica: quanto può risparmiare, ipotizzando, rispetto a quanto si erano detti? Il risparmio non sarebbe grandissimo. La questione è tecnica: o crederanno fermamente in lui, e sposa il progetto, o la scelta sarà diversa. Poi c'è una questione di linea, se tutti prendono 20% in meno anche il campione". Crede davvero ci sia l'Inter dietro? "Ne parlano tutti perché è una conseguenza logica. Oggi uno come Dybala, per questioni economiche e di quanto possa servire, possono prenderlo soltanto l'Inter e la Roma".

Perché Rugani è così divisivo? "Per farla breve, nello scacchiere di un club come la Juventus tutti i pezzi sono importanti. Quando c'è da fare il pedone uno lo fa, altrimenti è torre. Per giocare alla Juve e starci parecchi anni devi avere delle caratteristiche. Importanti. Che per me sono la qualità, il sacrificio e il senso d'appartenenza. Nel sacrificio c'è anche quello di rinunciare a qualcosa di personale per essere a servizio del club e del bene collettivo". Mi sembra ci sia lo zampino di Allegri. "Lo scorso anno chi c'era ha fatto una scelta diversa, Allegri invece dall'inizio no. I grandi enigmi sul mancato mercato e sulla valutazione eccessiva o lo stipendio troppo alto, non erano veri. Ad agosto Allegri ha detto che Rugani era una risorsa e non un problema. Quando poi c'è stato il momento, ognuno ha fatto la sua parte".

Che ne pensa dell'addio di Paratici verso il Tottenham? "L'occasione è capitata ma era il suo destino. Lui è nato dallo scouting, andando a vedere giocatori in tutta Europa e in tutto il mondo, con agganci internazionali pur essendo di qua. Lui è un appassionato e un innamorato che non ha mai guardato il portafogli e ora avrà tutto quanto per poter lavorare". Quale l'acquisto che ad oggi le è più piaciuto? "Molte sono state operazioni per tappare buchi, qualcosa di interessante deve ancora venire. Sarà stata l'impressione iniziale, ma mi è piaciuto molto Sergio Oliveira. Lo vedo calzare a pennello per la Roma, è quello che serve. Un giocatore vero".

Come giudica l'avventura di Sarri alla Lazio? "In alcuni momenti è bella ed entusiasmante perché la squadra gira, altre volte subiscono troppi gol. Chi prende Sarri però non può immaginare di partire subito col conto fatto già alla prima di campionato. Gli sta mancando solo di fare dieci risultati di seguito, però. Lotito è affascinato perché guarda al risultato immediato ma anche al futuro, alla gestione dei calciatori".

Vlahovic dovrebbe essere più riconoscente con la Fiorentina? "Io farei questo ragionamento: se stai giocando in un club in grandissima difficoltà devi andare dove si gioca al calcio. Però mi sembra che la Fiorentina abbia preso questa strada e, da attaccante, lo valorizza. Un ragazzo così giovane e con certe qualità non può altro che diventare ricco: per me puoi studiare una situazione per cui c'è un vantaggio economico, rispettando comunque la Fiorentina che gli ha dato una chance importante creando tutto. Anche perché, dato che siamo tutti sotto le stelle, un momento di appannamento può capitare: se succede dove sei cresciuto, coccolato e stimato da tutti, hai un margine di credito. Dove invece sei stato molto pagato, non ce l'hai".

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