Il presidente della Virtus Roma Alessandro Toti è intervenuto nel corso del TMW Radio News per commentare la definitiva sospensione della stagione cestistica e ripercorrere il percorso fatto in stagione dalla società capitolina. Questa la sua analisi:
La Serie A di basket opta per lo stop definitivo...
"La salute viene prima di tutto. C'è rammarico e tristezza, ma condividiamo in pieno la scelta della Federazione. La scelta di fermarsi è giusta, in un momento in cui il paese sta attraversando un dramma di tale portata. Era certamente la decisione più responsabile. L'obiettivo della Lega è sempre stato quello di trovare un accordo. Nelle scorse settimane siamo sempre rimasti costantemente in contatto con gli organi competenti. La decisione finale è maturata nella giornata di martedì, quando era chiaro non ci fossero più i presupposti per riprendere. Abbiamo preso atto di una scelta che riteniamo giusta".
Quanto la sospensione può proteggere i club da un punto di vista economico?
"Arrivati a questo punto è la scelta che più ci protegge. E' chiaro che tutti i club continuavano ad avere costi fissi da sostenere, nonostante i ricavi fossero di fatto nulli. la scelta arriva per limitare i danni e capire come ripartire la prossima stagione, che al momento rappresenta un'incognita. Noi società sportive veniamo aiutate di sponsorizzazioni e del calore del nostro pubblico, tante aziende saranno colpite da questa situazione, sarà difficile trovare chi sarà disposto a destinare risorse alla pallacanestro. Servirà capire come ripartire, cercando nuovi alleati".
Anche il movimento cestistico ha considerato il taglio degli stipendi?
"Inevitabilmente accadrà. Alcuni club si sono già mossi, altri stanno aspettando gli accordi tra Lega e Associazione dei calciatori. Anche noi come Virtus Roma andremo certamente in questa direzione. Serve un passo da parte di tutti, una scelta responsabile anche da parte dei giocatori. Cercheremo di procedere di comune accordo, da questo punto di vista, con i nostri tesserati. L'obiettivo è aiutare la società e tutti coloro che lavorano al suo interno, sappiamo che gli stipendi degli atleti sono i più importanti e intervenendo su di essi potremo salvaguardare tutti gli aspetti e le individualità coinvolte all'interno della nostra realtà".
Come valuta il percorso fatto dalla Virtus Roma nell'anno del ritorno in Serie A?
"Il bilancio stagionale lo reputo più che positivo. Venivamo dalla A2 e il primo anno da neopromossa è sempre quello più difficile, considerate anche le risorse limitate e il budget non altissimo. Eravamo consci del fatto che l'obiettivo sarebbe stato quello di mantenere la categoria. Fino a Natale ci siamo ritrovati anche tra le prime quattro della classifica, poi è iniziata una serie di sconfitte. Con gli interventi fatti sul mercato eravamo certi di raddrizzare il trend. Stavamo comunque rispettando le attese alla vigilia della stagione e lottando per proseguire un progetto partito tre anni fa. I tifosi non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, abbiamo avuto cornici straordinarie come quelle contro Milano e Bologna. Roma non deve essere solo calcio, anche il basket ha un enorme potenziale e il nostro obiettivo è portare sempre più appassionati a seguire le gare".
Quale ricordo la lega di più alla Virtus Roma?
"Ci sono tanti ricordi dolci, molti legati alle stagioni più importanti. Mi tengo stretta la scorsa stagione, con la promozione ottenuta dopo 4 stagioni in A2, di cui le prime 3 molto difficili. La scelta di autoretrocedere ha lasciato comprensibilmente tanta delusione e lo scorso anno in particolare abbiamo avvertito tanta pressione. La gara dello scorso anno a Legnano, al termine della quale abbiamo ottenuto la promozione, è un'emozione che ripercorro tutti i giorni: ho ancora un pezzo della retina del canestro sul comodino..."