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Di Gennaro: "Il Milan insista con Kessié. Nandez? Non può sostituire Hakimi"
29 lug 2021 20:00Calcio

L'ex centrocampista Antonio Di Gennaro ha così parlato a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Dimitri Conti, iniziando dal rinnovo di Kessie col Milan: "Devono insistere, è un giocatore fondamentale e l'ha dimostrato in questo anno e mezzo. Che fosse forte si vedeva già nell'Atalanta, ma nel Milan si è perfezionato sul modo di stare in campo. Non possono sbagliare, come secondo me non hanno sbagliato con gli altri: da capire com'era stata articolata la trattativa Donnarumma, mentre con Calhanoglu ballava un milione, eppure lui dovrebbe ringraziare il Milan. Penso che con Kessie troveranno una soluzione, anche perché è perno del centrocampo milanista. Secondo me, comunque, al Milan stanno lavorando con la giusta mentalità, penso a Tonali che si è decurtato l'ingaggio".

Fin dove deve spingersi il Milan dopo gli ultimi addii a costo zero? "Per Kessie si parla di 5-6 milioni... Il giocatore è importante ma non ha coppe e campionati sul curriculum, e non lo dico per sminuirlo. La cifra mi sembra congrua, così come gli 8 milioni proposti a Donnarumma. Non so chi possa offrirgli certe cifre, bisogna mettersi nell'ordine delle idee che certe valutazioni son cambiate".

Come le sembra il mercato della Juventus? "Dopo le difficoltà a livello economico, mi sembra che con la ricapitalizzazione siano ripartiti, guardando ai giovani. Il ritorno di Allegri è improntato al fatto di rappresentare una proposta manageriale, un allenatore all'inglese".

Cosa intendeva Allegri col volere un Ronaldo più maturo? "Allegri è sempre difficile da capire nel suo umorismo toscano (ride, ndr). Quest'anno avremo conferenze stampa non banali: su Ronaldo forse intendeva l'aver intravisto che mancassero certe premesse nella scorsa stagione. Se ce ne fosse bisogno, di dare qualcosa in più, anche se io non ho mai ritenuto Ronaldo un problema della Juve. Allegri è pragmatico, sa come gestire i campioni e più possibili: può essere stato un messaggio alla squadra, di riflesso".

Magari accettare la panchina. "Al Real Madrid con Zidane negli ultimi anni c'era stata una gestione così. Certo, c'erano giocatori di un altro livello...".

Per Dybala, invece, parole al miele. "Un modulo confacente alle sue qualità può essere un 4-2-3-1 o un 4-4-2. Poi questi giocatori se la trovano loro, tanta è l'intelligenza calcistica che hanno. Per me con Allegri potrà coesistere al meglio con Ronaldo".

Nandez è il giocatore giusto per sostituire Hakimi? "Non credo: si può adattare ma è un centrocampista. Trovare un altro Hakimi mi sembra difficile, ma Nandez per me è più nei tre di centrocampista. Il sostituto può essere Bellerin dell'Arsenal, o Lazzari. Non so se Inzaghi l'abbia cercato, ma è uno di quelli che meglio si adattano per caratteristiche. Con quel blocco difensivo, poi, l'esterno dell'Inter non dovrà difendere troppo".

Sarri alla Lazio come lo vede? "Per la società avere un allenatore così è il top. Ci vorrà del tempo, anche Mancini per esempio ha avuto qualche problema ad inserire Lazzari nei quattro di difesa. Sarri però è uno che ti dedica anche quaranta minuti extra ad allenamento per spiegarti i movimenti: se gli danno tempo, possono togliersi soddisfazioni".

A breve ritroverà Immobile. "E con Correa e Felipe Anderson, possono giocare rapidi e a campo aperto. In un 4-3-3, quando devi saltare l'uomo, ti servono questi giocatori".

Si punta più alla Champions che allo Scudetto. "Certo, è così. Anche il Manchester United, negli ultimi anni, ha fatto così. Facendo dei mercati che, se ci pensi, non quadrano...".

Che ne pensa dell'intenzione di Mourinho di mettere Villar tra i cedibili? "C'è Cristante, che potrebbe fare il Matic di Mourinho. Poi in rosa hanno Veretout, e se dovesse arrivare Xhaka non ci sarebbe più tanto posto. Villar è un giovane interessante, ma Mourinho vuole una squadra più pronta. Se Dzeko torna a fare un anno come sa, anche la Roma può essere protagonista tra le prime quattro".

La Sampdoria come la vede? "Ranieri è un allenatore strepitoso, meno esaltato di quanto abbia fatto in carriera. Mi pare un allenatore poco considerato, alla Sampdoria è successo lo stesso. Uno di quelli che vede benissimo i cambi, poi. Ora c'è D'Aversa, allenatore diverso che ha una rosa comunque non male. Poi c'è il presidente Ferrero che si vede che ha intuizioni...".

Soprattutto si circonda di gente di calcio. "Sì, la gente che hai intorno è fondamentale. Torno alla Nazionale: gran lavoro di Mancini, ma di chi aveva intorno? L'ultimo inserito, Vialli, nel periodo peggiore della malattia: questo fa capire molto. I giocatori poi sanno con chi possono parlare di calcio e chi no".

Come li vede Juric e Di Francesco nelle rispettive nuove avventure? "Con Juric c'erano tutte le premesse per continuare un progetto biennale che aveva visto un cambio di mentalità, una valorizzazione del calcio vero. Ora arriva Di Francesco, dopo due anni non belli si ripropone. Mirano ad una salvezza tranquilla, poi se fanno come con Juric ancora meglio".

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Antonio Di Gennaro intervistato da Francesco Benvenuti e Dimitri Conti © registrazione di TMW Radio