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De Paola: “Juve, va rifatta la difesa. Allegri è un punto interrogativo”
07 lug 2025 11:28Calcio
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Nel corso dell’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore Paolo De Paola. Queste le sue parole: “Non imbraccio mai il fucile per prevenzione, faccio i migliori auguri a Massimiliano Allegri. Rispetto a qualche titolo letto oggi relativamente al ‘ci sei mancato’ non credo sia un titolo giusto, il titolo giusto dovrebbe essere ‘torna a essere quello che eri’ in riferimento ai sei Scudetti vinti. È un bel punto di domanda, auguri seri e partecipi per un allenatore che ha vinto tanto ed è nella storia del nostro calcio e della Juventus. Allegri però è un punto interrogativo nel calcio moderno, il Milan deve ritrovare italianità e non basta Ricci. Deve riportare un sentimento di squadra e di identità, oltre che un legame col passato che aveva posto le basi sull’italianità per vincere. Questo spirito Milan deve ritrovare, quello che lo aveva condotto allo Scudetto vinto col Milan”. 

 

Il Milan può essere la strada giusta per Vlahovic? 

“Possono essere due bellissime favole o due frigoriferi ingombranti e pesanti, parlo di Allegri e Vlahovic. Possono avere destini contrastanti, io sono sempre ottimista e mi auguro una svolta per entrambi. C’è anche l’ipotesi delusione, Vlahovic ha dimostrato fino a questo momento soprattutto esosità, se pretendi un contratto da 12 milioni nessuno te lo può dare. Vlahovic pensa di valere 12 milioni? Per me come ingaggio non ne vale quattro, se il mercato per il tuo passato ti porta a un rinnovo contrattuale che prevedeva un ingaggio folle da 12 milioni devi capire che è stato un colpo di fortuna clamoroso, ma non è meritato. Vlahovic deve riconquistare quei soldi che chiede”. 

 

I procuratori sono diventati un danno piuttosto che un valore per i loro assistiti?

“Secondo me i giocatori sbagliano. Con tutto il rispetto per una persona scomparsa ma Raiola è stato un pioniere in negativo, ha costruito carriere di giocatori senza considerare le squadre in cui giocavano. Il primo esempio è Ibrahimovic, si è costruito un progetto intorno al calciatore rendendosi impopolare tra le società. Ibra ha cambiato maglia ogni anno, questo non è un interesse coincidente con quelli delle società. Le società vogliono costruire intorno ai calciatori, sono strategie disinvolte che hanno ridotto il calcio a questo. Adesso ci sono i manager consiglieri che sono ascoltati direttamente dalle società, i procuratori hanno così tanti giocatori nelle loro scuderie e i club si rivolgono direttamente a loro per avere consigli. Quando ti affidi a consiglieri del genere ti consigliano sempre con un interesse, magari fanno favori ad alcuni amici. La competenza deve essere all’interno delle società”. 

 

I ritorni di Sarri, Allegri e Pioli sono una scelta sull’usato sicuro?

“La Lazio non è una brutta squadra, ma non potendo fare mercato ha preso un allenatore che può provare a valorizzare al massimo la rosa a disposizione. Allegri e Pioli non sono scommesse, così come Sarri. Sono un usato semi-sicuro, magari però non sono scommesse importanti. A questo punto preferisco la scelta della Juve su Tudor. Conte sarebbe stato ben altra musica, ma evidentemente la Juve non poteva dare le giuste garanzie sul mercato che richiedeva Conte”. 

 

Come giudica i primi movimenti di mercato della Juve?

“David si deve vedere, non mi entusiasmo per un giocatore che non ha fatto chissà quali sfracelli. Ha fatto benino in Francia, ha delle caratteristiche che si sposano con quelle di un altro attaccante. È una seconda punta rapida che ha dribbling, vediamolo all’opera perché non ha questo grande passato. Sono preoccupato dal mercato della Juve perché tra i tanti riscatti di Gonzalez, Kelly, Di Gregorio e Kalulu si sfiorano gli 80 milioni. La Juve fa bene a cercare attaccanti, il punto di domanda intorno a Kolo-Muani e soprattutto a Vlahovic resta. Sancho può bastare? Osimhen è definitivamente sfiorito? Forse si per la manifestazione d’interesse del Galatasaray, poi il Napoli non vedrebbe di buon occhio un trasferimento alla Juve. Il Napoli deve cedere per 75 milioni Osimhen. Io fossi nella Juve farei anche un pensiero alla difesa, si fa molto affidamento a Yildiz e Gatti. Va bene per Yildiz, ma Gatti non è Chiellini. È un buon giocatore ma ha parecchi svarioni, è lento e falloso. Non creiamo aspettative enormi, il problema della Juve è la difesa, oltre all’attacco. È una difesa che va messa apposto e mi aspetto più iniziativa da Comolli”. 

Redazione TMW Radio