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Amoruso: "Con Allegri penso che a Ronaldo tocchi il trattamento di Paratici"
10 giu 2021 19:20Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex attaccante Nicola Amoruso ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti: "Il ritorno di Allegri è quello al passato, all'usato sicuro. Secondo me il grande colpo tra le panchine è quello di Inzaghi, che si è staccato dall'ambiente Lazio ed è approdato all'Inter. Per me hanno fatto una grandissima scelta".

Potrà lottare per lo Scudetto? "L'Inter sarà rivista, di certo ha un ruolo complicatissimo: deve provare a vincere ancora, pur con una squadra che probabilmente varrà meno di quest'anno. Il vero obiettivo credo sia entrare in Champions".

Cosa può cambiare alla Juve con Allegri? "Piaccia o meno è uno che ha vinto, che ha fatto bene nell'ambiente juventino. Ha un gran rapporto con Agnelli, tornato un po' sui suoi passi. Sa gestire bene il gruppo e tornerà da padrone".

L'addio di Paratici era scontato? "Per me sì, è stato importante nella scelta del dopo-Allegri. La sua partenza penso proprio sia dipesa dal ritorno di Allegri".

Che ne sarà di Dybala e Ronaldo? "Credo che anche per Ronaldo possa esserci il trattamento Paratici. Ho questa sensazione, che vada via perché i due non possono lavorare insieme. Sarà messo magari al centro Dybala, nonostante un anno complicato. Sono convinto che rimarrà e rinnoverà, oltre a nuovi movimenti in attacco".

Icardi? "Potrebbe essere una pista molto calda. Il PSG non ha problemi di ingaggio, penso sarebbe perfetto per Allegri che non gli chiederebbe troppo nella manovra ma solo di buttarla dentro".

Sarri avrà bisogno di una squadra giusta? "Sì, ma la Lazio ha dimostrato spesso capacità di scelta e ora hanno un allenatore che ha voglia ed entusiasmo per questa nuova sfida. Scelta saggia, Roma può essere l'ambiente ideale per Sarri".

Dovranno lavorare bene sui terzini. "Hanno spesso scoperto e valorizzato dei giovani, non ho dubbi che Tare riuscirà ad allestire una grande squadra, formato Sarri".

Convinto da Mourinho alla Roma? "Non mi convince. Di certo sull'aspetto comunicativo è un gran colpo per la Roma. Mourinho è uno che ha vinto tanto ma anche molto sanguigno, non le manda a dire. Secondo me potrà far bene, non so però se puntando seriamente allo Scudetto. Certo, da uno come Mou aspettiamoci di tutto, nel bene e nel male".

Napoli è la piazza giusta per Spalletti? "La scelta di De Laurentiis è intelligente, anche se sono due personalità molto forti. Spalletti è uno che ascolta ma fino a un certo punto... Aveva comunque voglia di tornare ad allenare, lo farà in una piazza come Napoli. Non facile, ma sa cosa chiedere ai giocatori ed ha una squadra che sta maturando sempre di più. Mi aspetto anche qualche colpo di mercato".

Si aspettava questa conclusione tra il Milan e Donnarumma? "Mi aspettavo che Raiola avrebbe fatto di tutto per portarlo via... Sono scelte. Ero convinto sarebbe potuto rimanere per diventare sempre di più il faro del Milan, ma ci sono di mezzo scelte tecniche ed economiche che devono essere compatibili con ciò che desidera il giocatore. Va al PSG con stipendio raddoppiato e lotterà per la Champions, anche se in cuor mio speravo restasse".

Ma non c'è Navas? "Ma no... Gioca lui. Credo sia stato il primo punto affrontato da Raiola, dopo la sicurezza di essere un titolare".

Il PSG è la nuova corazzata d'Europa? "I numeri sono impressionanti, non riescono a vincere la Champions e questo fa un po' impazzire il loro presidente. Il prossimo passo dev'essere quello... Se poi mi chiedete se è moralmente giusto, beh, dico che è dura lottare con uno che ogni sessione di mercato può spendere centinaia di milioni di euro".

Che ne pensa di Gattuso alla Fiorentina? "Sono rimasto abbastanza perplesso per come si sia rotto il giocattolo Napoli, nel momento in cui avevano tantissimi infortunati. Quando sono tornati si è rivisto un Napoli diverso, che giocava bene e con carattere. Ne ha approfittato la Fiorentina: Gattuso è giovane come allenatore ma ha già esperienza. Ora le ambizioni cambiano, arriva a Firenze con le idee molto chiare e la società ha sposato in pieno la sua voglia di fare grandi cose".

Arriverà anche Burdisso in dirigenza. "Segnali di una piazza che vuole crescere sempre di più e speriamo tutti che possano tornare a splendere".

Di Vlahovic che ne pensa? "Lasciava intravedere grandi potenzialità... Lasciamolo ancora lavorare, è presto e si deve misurare. Ok il campionato italiano, il vero test sarà l'Europa. Haaland segna tanto e lo fa anche in Champions League. Le qualità comunque non gli mancavano".

La personalità l'ha mostrata. "Lui è giovane ma sa cosa vuole. E sono convinto che con Gattuso sarà ancora più valorizzato e al centro del progetto. Mi aspetto una grandissima stagione da parte sua, che trascini la squadra".

Chiedere all'Atalanta di lottare per lo Scudetto è troppo? "Oggi gli si chiede di stare tra le prime quattro. Perché possano vincere lo Scudetto credo debba avvenire un miracolo, ci sono squadre costruite per farlo con un monte ingaggi anche triplo del loro. Lavorano bene da anni, e una volta dopo l'altra è stato sempre un crescere. Meriterebbero di essere il Leicester italiano ma la vedo molto dura".

Come la vede l'Italia verso gli Europei? "Ci arriviamo alla grande, Mancini ha ricreato euforia ed entusiasmo, cambiando il volto di questa Nazionale. Ha creato un gruppo e lo si percepisce dalle dichiarazioni. Sappiamo che non ci sono fenomeni e quanto ci sia bisogno della squadra. Sono convinto sarà un grandissimo Europeo".

C'è troppo entusiasmo? "Si sente una bella aria, c'è ottimismo e per me questo è importante. Ci sono nazionali più forti sulla carta come la Francia, ma tutto può essere".

Mancano i test di peso? "Devono essere più le altre a preoccuparsi, non l'Italia. Veniamo da delusioni importanti".

Chi la possibile sorpresa? "Niente scetticismo, dico l'Italia".

Chi ci può trascinare? "Mi aspetto Insigne come trascinatore. L'ho visto cresciuto nelle difficoltà e Mancini gli dà tanta importanza".

Come salvare il calcio? "Ci vogliono regole uguali per tutti e una valorizzazione delle partite maggiori. In questo momento storico il calcio non ha il giusto valore: sui numeri la Superlega ci stava, dal punto di vista del concetto. Su tempistiche e modalità, male".

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Nicola Amoruso intervistato da Niccolò Ceccarini © registrazione di TMW Radio